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Frignano, sindacati sollecitano “Patto per lo sviluppo” e il riordino istituzionale

«Il riordino istituzionale del Frignano non può più essere rimandato. Che si opti per la gestione associata dei servizi, la fusione dei dieci Comuni o la creazione di tre sub ambiti (media montagna, valle del Pelago, traversa del Cimone), l’importante è decidersi». Lo affermano i sindacati Cgil, Cisl e Uil di zona, che ieri – giovedì 18 febbraio – hanno messo attorno a un tavolo amministratori pubblici e imprenditori per rilanciare la proposta di un “Patto per lo sviluppo” che punti a creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani, valorizzare la vocazione turistica del territorio e tutelare la coesione sociale. «Il Frignano ha bisogno di un modello di relazioni più avanzato di quello attuale e che coinvolga tutti gli attori, dalle istituzioni alle associazioni d’impresa, dai sindacati all’associazionismo – hanno dichiarato Augusto Casagrandi (Cgil), Vincenzo Tagliaferri (Cisl) e Alberto Zanetti (Uil) – Per attivare questo percorso serve quanto prima che si superino i contrasti, resistenze e ostruzionismi, soprattutto di certi sindaci e consigli comunali,~che hanno finora bloccato il riordino istituzionale del nostro territorio. Qualcuno finge di non capire che le gestioni associate, unioni o fusioni di Comuni sono il primo passo per rendere più efficiente la macchina pubblica e, grazie a servizi più economici, liberare risorse da investire sul territorio». Per i sindacati neanche le imminenti elezioni amministrative a Pavullo e Sestola possono essere un alibi per aspettare, anche perché il rischio è la perdita degli incentivi e contributi stanziati dalla Regione sia nell’ambito del Piano di sviluppo rurale che per favorire le aggregazioni comunali. Cgil, Cisl e Uil sollecitano anche le associazioni imprenditoriali, giudicate finora poco disponibili al confronto con i sindacati. «Inserendo elementi di welfare, la contrattazione aziendale e/o territoriale può contribuire a migliorare la qualità della vita dei dipendenti, sia dentro che fuori il luogo di lavoro», hanno sottolineato Casalgrandi, Tagliaferri e Zanetti. Per i sindacati è necessario rilanciare il turismo rivedendo quanto prima l’attuale offerta che non può continuare a contare solo sul periodo invernale, sempre più spesso caratterizzato da nevicate irregolari. Occorre infine mettere mano alla fragilità del territorio legata al dissesto idrogeologico attraverso un piano di manutenzione che, oltre a garantire sicurezza alle popolazioni, per Cgil, Cisl e Uil può rappresentare opportunità di lavoro per le imprese locali.

 

















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