“I Consiglieri della Lista Sassolesi dovrebbero vergognarsi, non è più tollerabile fare propoganda sulle difficoltà dei nostri cittadini ed è ancor più inaccettabile che vengano sbattuti sui social network i nomi delle persone che si rivolgono a servizi di agevolazione perché in difficoltà economica” – Cosi il Gruppo Consigliare PD di Sassuolo sull’Affitto in Garanzia.
“Ma non si tratta solo di inadeguatezza, i Consiglieri Nizzoli e Caselli, nonostante abbiano amministrato 5 anni la nostra città, hanno pure sbagliato a pubblicare le graduatorie, confondendo il servizio di Agenzia Casa con l’Edilizia Residenziale Pubblica.
Ha fatto bene l’assessore vivi a fare chiarezza. Agenzia Casa o Affitto in Garanzia è un servizio nato nel 2006 rivolto alle esigenze abitative rappresentate dalle famiglie non in grado di rivolgersi al libero mercato delle locazioni, ben diverso dal servizio delle case popolari (ERP). La graduatoria del Progetto Agenzia Casa al centro della polemica è stata tra l’altro aggiornata seguendo i regolamenti approvati della giunta Caselli, mentre le modifiche dello scorso anno sono relative ai punteggi nell’ambito dei Criteri Soggettivi per gli alloggi ERP dove sono stati mantenuti i criteri di residenza storica e sono stato potenziati i criteri per handicap ed anziani.
Dalle esternazioni del consigliere Nizzoli appare evidente che dopo anni in consiglio comunale non conosca la differenza tra una delibera di consiglio ed una di giunta fatte quando amministrava la giunta Caselli, si vada a rivedere la delibera di consiglio del 25 marzo 2014 e quella di giunta del 21 maggio 2014.
Le politiche abitative del nostro Comune sono un tema molto delicato che interessa un bisogno primario e bisogna parlarne con cognizione di causa.
Attualmente i nuclei famigliari residenti grazie al progetto Agenzia Casa sono 62, mentre sono oltre 500 gli appartamenti dell’Edilizia Residenziale Pubblica, tra i dati più alti dell’intera provincia.
La casa è un diritto fondamentale, garantito anche dalla costituzione dello stato italiano. Speculare politicamente su chi, per ragioni economiche, non riesce a godere di questo diritto fondamentale – conclude il Gruppo Consigliare PD sassolese – offende la dignità non solo delle persone tirate in causa, ma di tutti i cittadini italiani e sassolesi”.