Sabato 19 dicembre alcuni volontari LAV, AnimaAnimale e Oipa insieme a privati cittadini attivisti per i diritti degli animali, hanno manifestato nel centro storico di Modena contro il consumo di carne di coniglio nell’alimentazione. Il “flash mob” si è svolto in diverse piazze e vie del centro, a partire da Piazza Grande fino a Via Taglio, luoghi di grande passaggio proprio nel weekend che precede le festività natalizie.
«Anche sotto le feste vogliamo continuare a raccontare ai Modenesi che cosa accade dietro le mura degli allevamenti intensivi. Animali senzienti e sensibili, in questo caso anche molto delicati come i conigli, schiavi di un sistema di produzione “ultraintensivo” tra i più agghiaccianti, privo di specifica regolamentazione. Cuccioli morti e gettati a terra senza alcuna considerazione, altri lasciati a morire di fame o morti per ore nelle gabbie dove hanno vissuto per tutta la loro vita; animali malati, con tumori, non curati, ignorati, sgozzati senza pietà».
Per parlare di tutto ciò ai Modenesi, gli attivisti si sono sistemati in semicerchio, in due gruppi, a simboleggiare i conigli vittime di questo sistema e le persone, che individualmente «possono fare qualcosa per fermare questa strage: non mangiare animali».
Su www.coraggioconiglio.it il video dell’investigazione. Inoltre l’ultimo video, realizzato da LAV e Animal Equality e diffuso il 16 dicembre da Servizio Pubblico su Il Fatto Quotidiano on-line, mostra nuove immagini degli allevamenti di conigli e, oltre a confermarne le condizioni drammatiche di vita, mostra per la prima volta in Italia la brutalità delle operazioni di carico dei conigli, prima dell’invio al macello, «il video ritrae animali ammassati a decine, uno sull’altro, nei carrelli usati per portarli al carico, lanciati con violenza nelle gabbie, in condizioni di totale abuso, con pratiche vietate dalle leggi europee sul trasporto degli animali».