Il Comune di Modena esce da Modenamoremio, pur senza far venire meno il proprio sostegno alla società per la promozione commerciale e la valorizzazione del centro storico della città, così come venderà le circa 7 mila azioni di Bper Banca possedute in seguito a lasciti o per essere subentrato ad enti disciolti. E’ ciò che prevedono le due delibere proposte oggi, giovedì 19 novembre, al Consiglio comunale in applicazione del Piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie approvato lo scorso marzo dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, sulla base delle disposizioni della legge di Stabilità del 2015 che indica una serie di criteri da seguire nel processo di razionalizzazione.
La delibera relativa a Modenamoremio è stata illustrata dall’assessore all’Economia Tommaso Rotella, ricordando come uno di questi criteri riguardi il numero degli amministratori che non deve essere superiore rispetto ai dipendenti, che nella società sono due. I soci nell’assemblea straordinaria dello scorso giugno hanno ritenuto di non introdurre la figura dell’amministratore unico per non rinunciare a un’ampia rappresentanza dei commercianti nel cda, tutti a titolo gratuito. Di conseguenza il Comune ha avviato la procedura per dismettere la propria quota, pari allo 0,6 per cento del capitale sociale e con un valore nominale di 50 euro. “La società rimane comunque il riferimento del Comune per la promozione del centro storico – ha precisato Rotella – e continueremo a sostenere le azioni di promozione e valorizzazione del cuore della città che verranno sviluppate”. Come richiesto nei giorni scorsi in commissione, è stato ricordato che nel 2014 i circa 223 mila euro di contributi del Comune sono stati destinati, a diverse iniziative come i progetti “Vive vetrine visive”, “Mercopolitana”, i Temporary store per il periodo Expo (poi realizzati nel 2015) e le luminarie natalizie. I contributi del 2015 saranno di circa 150 mila euro e riguardano, in particolare il progetto “Il gusto delle contaminazioni”, la pista del ghiaccio in piazza Roma e le luminarie natalizie.
La delibera per la vendita di 6.967 azioni di Bper Banca è stata illustrata dall’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari che ha sottolineato come il Piano, riferendosi ai criteri di razionalizzazioni indicati dalle norme, abbia evidenziato che “la partecipazione a un istituto di credito non è indispensabile al perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente”. Visto il quantitativo ridotto, la vendita può avvenire in Borsa dove, sulla base del valore medio delle azioni nell’ultimo mese, il Comune può contare di incassare circa 50 mila euro.
In attuazione del Piano di razionalizzazione è già avvenuto lo scioglimento di Hsst-Mo e la liquidazione di Carpiformazione dopo la nascita di Formodena.
Era stata prevista anche l’uscita da Banca Etica ma la scorsa settimana il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per mantenere la partecipazione del Comune nella società cooperativa “come segnale di sensibilità e sostegno all’iniziativa socio-economica di cui da sempre la società si fa promotrice”. Le azioni possedute sono 775 (0,087 per cento del capitale sociale), per un valore nominale di quasi 41 mila euro.
SÌ DEL CONSIGLIO
Approvate all’unanimità, nella seduta di giovedì 19 novembre, l’uscita del Comune dalla società di promozione e la vendita delle azioni della banca
L’uscita del Comune di Modena dalla società di promozione e valorizzazione del centro storico della città Modenamoremio è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta di oggi, giovedì 19 novembre. E sempre con voto unanime è stata approvata anche la delibera che prevede la vendita delle azioni di Bper Banca possedute dal Comune in seguito a lasciti o per essere subentrato a enti disciolti.
Le due delibere, presentate rispettivamente dall’assessore all’Economia Tommaso Rotella e dall’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari, rientrano nell’applicazione del Piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie approvato lo scorso marzo dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli.
Aprendo il dibattito sull’uscita da Modenamoremio, Mario Bussetti (M5s) si è dichiarato a favore della delibera “anche se – ha affermato – non è assodato che la società debba essere il centro di tutta l’attività di promozione del centro come è stato finora”. Per Marco Malferrari (Pd) la collaborazione tra Modenamoremio e Comune è stata “proficua e ha portato a un bilancio positivo sia per il numero di iniziative realizzate che per la varietà delle proposte che hanno messo in luce le tante ricchezze e le potenzialità della città”. Marco Chincarini, di Per me Modena, sottolineando che la “pur minima partecipazione in Modenamoremio ha comportato comunque per il Comune l’elargizione di circa 100 mila euro all’anno” ha invece chiesto se la società “è ancora uno strumento strategicamente valido per la promozione del centro”.
Nella replica l’assessore Rotella ha specificato che Modenamoremio resta “la realtà più rappresentativa degli esercenti del centro, la più strutturata e quella che ha la maggiore capacità di raccolta delle sponsorizzazioni. È il soggetto a cui il Comune ha chiesto di operare come strumento di raccordo, per raccogliere e condividere le progettualità del territorio che, da sole, non avrebbero abbastanza forza per essere realizzate”.