All’alba di oggi la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Modena, nell’ambito della nota operazione “The Untouchables”, che all’inizio di ottobre aveva permesso di individuare, ricostruire e disarticolare un pericoloso sodalizio criminale operante nelle provincie di Modena e Reggio Emilia e, in particolare, nel distretto ceramico tra i comuni di Sassuolo, Fiorano Modenese, Casalgrande e Castellarano, hanno eseguito 3 nuovi provvedimenti cautelari personali emessi dal GIP del Tribunale di Modena, dr.ssa Eleonora De Marco.
Le rinnovate misure cautelari sostituiscono le precedenti oggetto di annullamento da parte del Tribunale Distrettuale della Libertà di Bologna in data 20 ottobre scorso. In sede di riesame, infatti, erano stati evidenziati alcuni vizi di forma che avevano portato alla revoca della misura degli arresti domiciliari nei confronti di B.A. e A.R., entrambi del ’74, nonché di quelle coercitive, consistenti nel divieto di dimora ed obbligo di presentazione alla P.G., nei confronti di tre appartenenti all’Arma dei Carabinieri, tra i quali uno in congedo.
La bontà investigativa del lavoro svolto dalle Fiamme Gialle di Modena e dalla Polizia di Stato di Sassuolo, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica di Modena, nelle persone dei pubblici ministeri dott. Marco Niccolini e dott.ssa Claudia Natalini, è stata ulteriormente confermata dall’accoglimento da parte del GIP del Tribunale di Modena delle nuove proposte avanzate dai Magistrati inquirenti.
Tuttavia, rispetto all’originaria adozione, per due degli appartenenti all’Arma dei Carabinieri, tra i quali l’Ufficiale in congedo, non è stato ritenuto necessario l’emissione di un nuovo provvedimento per il venire meno delle precedenti esigenze cautelari.
Parallelamente al ricorso contro le misure personali, A.R. e B.A. hanno anche proposto, però senza successo, ciò a conferma della solidità dell’impianto accusatorio rappresentato dagli organi investigativi, ricorso avverso le misure patrimoniali adottate nei loro confronti dallo stesso GIP del Tribunale di Modena, che hanno portato al sequestro preventivo, per sproporzione tra redditi dichiarati e patrimonio disponibile, di conti correnti e titoli per un valore di oltre 1.800.000 euro.