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Ius soli, Patriarca: “Conquista di civiltà”

La Camera dei deputati ha approvato, in prima lettura, la riforma della legge del ‘92 sull’acquisto della cittadinanza italiana per i minori. Vengono introdotti nel nostro ordinamento il cosiddetto ius soli temperato e lo ius culturae, due istituti che permetteranno ai ragazzi, figli di genitori stranieri, nati in Italia o arrivati in Italia prima del 12esimo anno di età di acquisire, a determinate condizioni, la cittadinanza italiana. “Una grande conquista di civiltà”: afferma il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali della Camera:

“La legge sullo ius soli è una grande conquista di civiltà. La Lega Nord, con la sua opposizione a priori, sembra non capire che il Paese è cambiato, che non possono esserci cittadini di serie A e serie B, mentre il Movimento 5 stelle, come al solito, pur di non riconoscere i meriti di questa maggiorana ha preferito astenersi. Eppure la Camera ha fatto scelte ponderate e di buon senso la cui necessità è provata dal fatto che il testo attuale è frutto di ben 26 proposte di legge presentate sul tema da quasi tutti i gruppi parlamentari e dell’iniziativa popolare “L’Italia sono anch’io” che aveva visto il lavoro di 19 associazioni di volontariato e di diversi Enti locali, anche nel modenese. A chi afferma che è stata “svenduta” la cittadinanza italiana, ricordo che non esiste alcun automatismo per cui la nascita in Italia dia diritto tout court alla cittadinanza. Almeno uno dei due genitori deve essere in possesso di un permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, mentre nel caso dello ius culturae, si privilegiano coloro che, arrivati in Italia giovanissimi, hanno frequentato almeno 5 anni di scuola italiana. Insomma un testo che recepisce la realtà lavorativa e di percorso scolastico delle famiglie di stranieri che vivono e lavorano in Italia. Questa legge, finalmente, ci avvicina a quanto avviene nei resto d’Europa. Stiamo approvando una riforma che aiuta a guardare con occhi diversi alla nostra società, che non è più la stessa da vent’anni a questa parte. Una legge che dà maggiore dignità a tanti cittadini, in alcuni casi più italiani di tanti nostri connazionali fin dalla nascita”.

















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