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Domenica 7 giugno si celebra il 71ˆ anniversario della battaglia di Sparavalle

Il Comune di Castelnovo Monti, insieme ai Comuni di Busana e Ramiseto, l’Unione montana dell’Appennino reggiano, Anpi, Alpi, le Associazioni Partigiane e dei Deportati, organizzano il 71ˆ anniversario della Battaglia dello Sparavalle. La commemorazione sarà celebrata domenica, 7 giugno, in località Sparavalle: alle ore 10 le Istituzioni e le forze della Resistenza reggiana ricorderanno la battaglia e renderanno omaggio floreale ai cippi dei caduti. Alle 10.30 ci sarà l’introduzione del Sindaco di Busana, Daniela Pedrini, e poi la commemorazione ufficiale a cura del vice Sindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari, e le conclusioni di Enrico Bini, Sindaco di Castelnovo e Presidente dell’Unione montana. La mattinata sarà accompagnata dalla Banda musicale di Felina.

All’alba del 10 giugno 1944 le forze fasciste, alle quali si erano aggiunte quelle della gendarmeria tedesca locale, mossero da Castelnuovo Monti alla volta dello Sparavalle. I partigiani che presidiavano l’omonimo fortino lungo l’attuale Statale 63, notarono immediatamente il movimento. Nonostante l’inferiorità numerica rispetto ai fascisti ed ai tedeschi, rimasta pressoché invariata anche dopo l’afflusso di rinforzi inviati da Cervarezza, i partigiani decisero di mantenere saldamente le loro posizioni. Poco più di dieci partigiani, difficilmente avrebbero potuto reggere agli attacchi di un intero reggimento. Infatti i fascisti attaccarono nuovamente da due lati e i partigiani dovettero ripiegare in tutta fretta, per non essere accerchiati. Sfuggirono appena in tempo spostandosi sul Monte Campestrino sotto il fuoco violentissimo dei nazi-fascisti. I due cugini Ennio e Marino Gilioli, giovani che si erano da poco arruolati tra i volontari della libertà, non riuscirono però a mettersi in salvo con i compagni. Catturati dopo una tenace resistenza, vennero picchiati e poco dopo fucilati sul posto dai fascisti. Durante la battaglia cadde anche il partigiano Giulio Canedoli “Nebe”, mentre Carlo Tedeschi “Pace”, ferito e catturato, riuscirà fortunosamente a salvarsi. Le truppe nazi-fasciste riportarono varie perdite tra morti e feriti, in un numero mai del tutto precisato.
















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