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La sicurezza idraulica del territorio al centro di una riflessione condotta dal DIEF di Unimore

alluvione-lavori-argineL’attenzione del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Unimore si sposta ora sulla sicurezza idraulica del territorio. Il tema della sicurezza, nelle sue declinazioni applicative che vanno dall’informatica al veicolo, dalle telecomunicazioni alle costruzioni, infatti, è uno degli argomenti centrali della riflessione di questa struttura accademica che – quest’anno – celebra i 25 anni della nascita della Facoltà di Ingegneria di Modena. 

E tra queste è fondamentale, dopo le recenti esperienze che hanno segnato il territorio modenese, quella riguardante i corsi d’acqua di superfice, le falde e la loro manutenzione.

E sarà appunto “La sicurezza idraulica del territorio” l’argomento del seminario ospitato venerdì 5 giugno alle ore 10.00 alla Sala Eventi del Tecnopolo di Modena (via Vivarelli 2) che, dopo i saluti del Rettore prof. Angelo O. Andrisano e l’introduzione del prof. Stefano Orlandini del DIEF, accoglierà gli interventi del dott. Bruno Mioni e della dott. ssa Federica Pellegrini dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, della dott. ssa Rita Nicolini della Provincia di Modena. L’appuntamento sarà coordinato dal prof. Rodolfo Cecchi, “professore emerito” Unimore.

“Si tratta – afferma il prof. Stefano Orlandini, docente di Idraulica e costruzioni idrauliche di Unimore, organizzatore dell’evento – di un momento di riflessione comune tra ricercatori, studenti, cittadini, agenzie ed enti responsabili della protezione idraulica del territorio modenese e reggiano, attraverso il quale si vuole promuovere la consapevolezza che i cambiamenti di uso del suolo e del clima possono combinarsi, generando condizioni nuove rispetto a quelle ascrivibili all’ambito dell’esperienza. Eventi come quello che si è verificato nel 2014 a Modena suggeriscono in definitiva che occorre intensificare l’azione coordinata tra ricercatori, gestori del territorio e decisori al fine di fronteggiare al meglio la sfida del cambiamento. I territori con forti ambizioni di sviluppo richiedono un’attenzione particolare, al fine di mantenere il delicato equilibrio tra ambiente naturale e costruito”.

















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