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Flc/Cgil-Cisl Scuola-Uil/Scuola Modena, altissime le adesioni allo sciopero del 5 maggio

Ferraris-Marconi-ModenaI dati pervenuti dalle singole scuole e ufficializzati solo in queste ore, confermano anche a Modena le alte adesioni allo sciopero nazionale della scuola del 5 maggio indetto unitariamente dai sindacati maggiormente rappresentativi Flc/Cgil, Cisl/Scuola, Uil/Scuola, Snals/Confsal e Gilda/Unams, per chiedere il ritiro del Ddl “La Buona Scuola” e per l’immediata immissione in ruolo dei precari.
Nelle scuole modenesi l’adesione media allo sciopero si aggira intorno al 75%, adesione mai raggiunta negli ultimi 10 anni, neppure nello sciopero unitario del 2008 contro lo Riforma Gelmini.
Emerge il dato dei docenti della scuola dell’infanzia e primaria con un’adesione oltre il 93%, intorno al 75% l’adesione dei docenti delle scuole superiori e del 60% l’adesione fra i docenti delle scuole medie. Fra il personale Ata di tutti gli ordini di scuola l’adesione è stata superiore al 60%.
Fra le scuole con adesioni più alte, l’istituto Paradisi di Vignola, le scuole medie Paoli di Modena, la Direzione Didattica del 10° Circolo di Modena, l’Istituto professionale Corni di Modena, l’Istituto Comprensivo di Concordia, l’Istituto superiore Galilei di Mirandola, il liceo San Carlo.

Questi dati smentiscono chi ha parlato di sciopero ideologico, e confermano che la stragrande maggioranza del personale scolastico è contraria alla riforma della scuola proposta dal Governo Renzi.
I sindacati contestano la riforma del Governo Renzi che concentra tutti i poteri dell’autonomia scolastica sul dirigente, svuota lo spirito di collegialità e di condivisione sui cui è stato sinora fondato il sistema scolastico pubblico, e introduce il divieto di stipulare contratti per più di 36 mesi con il rischio di espulsione in massa dei precari.
Sui precari, i sindacati chiedono lo stralcio delle assunzioni dal Ddl “La Buona Scuola”, così da poter procedere con un decreto immediatamente esecutivo all’immissione in ruolo.
I sindacati chiedono il ritiro del Ddl e la riapertura di un confronto sui questi temi nell’ambito del rinnovo del contrattato collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31.12.2009. La riforma della scuola non si affronta con una legge, ma riaprendo la contrattazione.

















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