Nei giorni scorsi su un importante quotidiano modenese è apparso un articolo che riportava l’importante lavoro fatto attraverso la telemedicina che ha permesso di soccorrere un uomo di 62 anni colpito da malore sul Cimoncino.
Un articolo che in poche righe ha messo in evidenza quanto la tecnologia e l’intervento immediato possono fare la differenza per salvare la vita di una persona.
“Ci fa piacere – dichiara Anna Paragliola, Segreteria Fp Cgil di Modena – leggere anche articoli di questo genere perché mettono in evidenza quanto buon lavoro pubblico ci sia in questa provincia, non solo in sanità. Per quanto attiene il servizio di Emergenza – Urgenza stiamo parlando di quel complesso di attività sanitarie che rispondono ad eventi acuti non prevedibili e non differibili che, considerato l’elevato rischio per la salute del cittadino, richiedono interventi sanitari immediati, di alta qualità professionale e di elevato livello tecnologico per fornire una risposta efficace ed appropriata.”
La centrale operativa del 118 è lo snodo fondamentale dove un operatore sanitario esperto dell’emergenza è in grado di valutare la gravità della situazione ed attivare la soluzione più appropriata. Non si tratta del semplice numero telefonico che provvede all’attivazione di un servizio, ma di un sistema efficiente che quotidianamente è chiamato a migliorarsi in ogni sua parte anche attraverso tecnologie avanzate.
Continua la sindacalista: “La centralità del 118 nel sistema emergenza-urgenza deve prevedere un preciso impegno per una adeguata disponibilità di risorse umane e tecnologiche. Per queste ragioni è necessario un suo potenziamento sul territorio ed una modernizzazione del servizio, attraverso l’investimento in risorse umane e tecnologiche all’altezza della sfida. Molto è stato fatto ma tanto ancora è da fare”.
E’ pertanto necessario mettere in connessione risorse territoriali ed ospedaliere secondo un modello capace di operare dal livello territoriale più periferico fino al centro ospedaliero ad alta specializzazione con la presa in carico del cittadino bisognevole di cure in emergenza, così come è accaduto nell’episodio di Fanano. E’ inoltre necessario continuare in quell’opera di informazione ai cittadini che possa mettere a valore le conoscenze del servizio, le potenzialità di risposta ma soprattutto la qualità operativa degli operatori che rendono possibile la risposta. Pochi infatti conoscono il Sistema Emergenza Territoriale composto da Mezzi di soccorso base (ambulanze del volontariato con Defibrillatore), e MEZZI DI SOCCORSO ADVANCED costituiti da operatori Tecnici Autisti Soccorritori – Infermieri specializzati in Emergenza Urgenza dotati di farmaci salva vita (fondamentali per la gestione delle patologie tempo-dipendenti come Infarti del miocardio – ictus – traumi) ed apparecchiature elettromedicali in grado di trasmettere tracciati elettrocardiografici; in provincia esistono anche 3 auto-mediche con la presenza del medico di emergenza/urgenza. L’interazione tra la gestione TELEFONICA del 118 e l’intervento del MEZZO di SOCCORSO più adeguato può garantire agli infortunati la sopravvivenza nelle migliori condizioni di vita.
“Vorremmo – conclude la sindacalista – che i lavoratori pubblici non fossero ricordati o encomiati solo nei momenti di grande emergenza, come è successo dopo il sisma del 2012, ma per l’attività che svolgono tutti giorni e che anche con meno clamore, permette di salvare vite umane”.