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Piena del Po, debriefing conclusivo per aggiornare i Piani

debriefingNella sede del Centro unificato di Protezione civile si è tenuto questa mattina il debriefing finale relativo alla recente emergenza della piena del Po. Promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, come concordato nel corso della riunione conclusiva dell’Unità di crisi presieduta dal prefetto il 26 novembre a Guastalla, l’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto tecnico  tra tutte le varie componenti protagoniste dell’emergenza: appunto tecnici (a partire da Aipo e Consorzi di bonifica), Comuni, forze dell’ordine e volontariato.

“L’obiettivo – spiega la responsabile della Protezione civile, Federica Manenti – era quello analizzare le criticità riscontrate nella gestione dell’emergenza e raccogliere dati e informazioni utili all’aggiornamento dei Piani comunali e provinciale sul rischio idraulico”. Come proprio la piena del Po e, in precedenza, il terremoto d’Emilia hanno dimostrato, è proprio una accurata pianificazione – insieme alla massima collaborazione tra i livelli istituzionali, a partire dalla Prefettura, e quelli tecnico-operativi – a permettere alla complessa macchina della Protezione civile di intervenire con tempestività ed efficienza.

“Ogni emergenza, e dunque ogni concreta prova sul campo, è infatti fondamentale per aggiornare e rendere sempre più efficaci questi Piani che inevitabilmente nascono ‘sulla carta’”, aggiunge Federica Manenti. La recente emergenza del Po, ad esempio, permetterà di aggiornare le criticità idrauliche, sia note, sia nuove, del nostro territorio (fontanazzi, piezometri, pozzi domestici, venute d’acqua in prossimità degli argini) e i vari elementi di rischio nelle golene (residenti, attività, allevamenti, bombole e impianti Gpl). “I ‘nuovi’ Piani dovranno inoltre tenere presente anche di uno scenario di piena concomitante, come quello registratosi a novembre con tutto il reticolo di pianura che è stato messo a dura prova dalle piogge verificatesi anche in montagna – conclude la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia – così come sarà opportuno prevedere anche spazi coperti, probabilmente uno a Brescello e uno di supporto a Guastalla, per le attività di insacchettamento”.

















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