I servizi consolari e diplomatici di tutti gli Stati membri devono proteggere qualsiasi cittadino europeo in cerca di aiuto all’estero.
I viaggiatori europei potranno da adesso in poi sentirsi più sicuri, infatti il Parlamento europeo ha approvato una nuova risoluzione che stabilisce che i servizi consolari e diplomatici di tutti gli Stati membri devono proteggere qualsiasi cittadino europeo in cerca di aiuto all’estero, fornendo la stessa tutela che darebbero a un connazionale.
La posizione del Parlamento sulle nuove regole proposte per potenziare la tutela consolare all’estero, che è uno dei diritti fondamentali riconosciuti ai cittadini europei, è stata approvata con 596 voti favorevoli, 66 contrari e 12 astensioni.
I deputati affermano che qualsiasi cittadino europeo in difficoltà all’estero, per esempio dopo aver subito un incidente, uno stupro o un furto, o esser stato arrestato in una situazione di crisi, potrà chiedere liberamente l’aiuto di un’ambasciata o un consolato di qualsiasi altro Stato membro dell’Ue o, se necessario, della delegazione Ue, nel caso il proprio paese non sia rappresentato.
Il Parlamento chiede, inoltre, alle delegazioni UE presenti nei paesi extra-UE (gestite dal Servizio europeo per l’azione esterna) di coordinare gli Stati membri per assicurarsi che i cittadini che non dispongono di una rappresentanza del proprio paese possano essere pienamente assistiti durante una crisi. In questo caso quindi le delegazioni dell’UE potranno ricoprire compiti consolari, coordinandosi con le rappresentanze degli Stati membri per dividersi i compiti e condividere le informazioni.
«La tutela consolare è essenziale durante una crisi, ma non solo: pensiamo alle situazioni di tutti i giorni, per esempio se ci si ammala gravemente o se si è vittime di un crimine. Essere cittadini europei significa anche questo, poter contare sull’aiuto di un altro paese membro dell’Unione, nel caso in cui la rappresentanza italiana non sia presente in un determinato territorio». Così commenta l’onorevole Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente “Europa dei diritti” (www.europadeidiritti.it).
Gli europarlamentari hanno voluto così garantire ai viaggiatori europei che non si ripeteranno più le situazioni incresciose e pericolose che hanno vissuto molti cittadini dell’Ue quando sono rimasti coinvolti nelle crisi per esempio in Libia, Egitto e Bahrain, durante le rivolte democratiche della primavera araba, o in Giappone dopo il terremoto.