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Ricognizione nei Comuni reggiani per prendere a carico il personale provinciale

Ci sono otto giorni di tempo, da parte delle Unioni dei Comuni della Provincia di Reggio (Bassa reggiana, Colline matildiche, Montana, Pianura reggiana, Terra di mezzo, Tresinaro-Secchia e Val d’Enza) e del Comune di Reggio Emilia per la ricognizione sui bisogni occupazionali degli enti locali reggiani. Il presidente Giammaria Manghi, in una assemblea aperta ai  Presidenti delle Unioni dei Comuni reggiani, ha profilato le prossime azioni per la salvaguardia del personale della Provincia. Si tratta di 372 dipendenti, che costano all’ente 16 milioni di euro a fronte di una spesa corrente complessiva di 53 milioni.

Incassata la recente disponibilità da parte della Regione nel fare fronte alle spese destinate alle funzioni delegate (circa 3 milioni per la sola Reggio Emilia), occorre fare fronte alle altre imposizioni rese necessarie dalla norma: entro il 31 marzo, una volta cioè che la Regione avrà approvato la legge sul riordino delle funzioni (stabilendo quali funzioni lasciare a Palazzo Allende e quali recuperare), la Provincia dovrà varare una nuova pianta organica dal costo dimezzato rispetto all’aprile di un anno fa. In questo processo, è probabile che i 50 dipendenti dei Centri per l’Impiego passino sotto l’ègida dello Stato nell’ambito di un’ègida di respiro nazionale.

Per il presidente Giammaria Manghi: «Il Governo è pronto a premiare finanziariamente l’Emilia-Romagna qualora saprà essere un laboratorio di sperimentazione istituzionale, e a maggior ragione occorre avviare una stagione di riforme coraggiose. A tal fine, è doveroso coinvolgere i Comuni, poiché le assunzioni del personale della Provincia avvengono al di fuori dei vincoli del Patto di stabilità e poiché dobbiamo combinare le esigenze dei sindaci con la reggenza dei servizi che rimarrano in capo alle Province».

Nel corso dell’incontro, si è inoltre convenuto di approdare a una formulazione di proposta finalizzata alla creazione di una stazione unica appaltante ed, eventualmente, di una centrale di committenza che la Provincia potrebbe mettere a disposizione delle Unioni dei Comuni reggiani. Domani si terrà il tavolo con i sindacati alle 14,30, per aggiornare i rappresentanti dei lavoratori sulle novità di questi giorni, emersi dal confronto con diversi interlocutori (Presidente di Regione e Sindaci della provincia).

















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