Sciopero di 4 ore stamattina alla Maserati di Modena contro la decisione della direzione aziendale di escludere gli addetti dello stabilimento modenese dal premio di 300 euro, che sarà elargito invece ai dipendenti di Grugliasco (Torino).
Nei giorni scorsi quando era stata ufficializzata la notizia, lavoratori e sindacati hanno subito reagito e per stamattina è stato indetto un presidio delle sigle sindacali (in foto), anche se con modalità di sciopero diverse: 4 ore proclamate dalla Fiom/Cgil contro le 2 ore proclamate da Fim-Uilm-Fismic.
L’adesione allo sciopero è stata alta circa l’80% degli addetti in produzione si è astenuto dal lavoro, tanto che sono stati spostati operai dalle linee dell’Alfa 4C su quelle dei modelli Maserati per garantire almeno una produzione minima giornaliera a marchio Maserati.
L’adesione alle 4 ore di sciopero della Fiom è stata significativa, come dimostra il rientro di poche unità di lavoratori dopo le prime due ore di sciopero proclamate dagli altri sindacati.
La Fiom/Cgil insieme ai lavoratori modenesi ritiene che a fronte del buon andamento delle vendite e dei risultati dichiarati dalla stessa Maserati, l’elargizione unilaterale deve essere estesa a tutti i dipendenti del Gruppo che concorrono allo stesso modo alla produzione complessiva. Non si possono considerare i lavoratori modenesi di serie B e trattarli diversamente!
Vista l’alta partecipazione allo sciopero di oggi, la Fiom e la Rsa Fiom/Cgil chiederanno perciò un incontro urgente con la direzione modenese, incontro che la stessa ha già effettuato nei giorni scorsi con gli altri sindacati discriminando apertamente la Fiom e la sua rappresentanza.
In preparazione dell’iniziativa di stramattina, la Fiom aveva chiesto agli altri sindacati di fare uno sciopero unitario, “ma da parte di Fim-Uilm-Fismic – spiega Simone Selmi della Fiom di Modena – non c’è stata nessuna disponibilità, tanto che le 3 sigle hanno proceduto alla proclamazione in modo autonomo”.
“Di fronte a questioni salariali e a ben più importanti temi sul futuro occupazionale e produttivo del stabilimento modenese, occorre un’unità sindacale che possa dare risposte ai problemi dei lavoratori – aggiunge Selmi – e non procedere in modo separato nelle trattative, negli incontri e anche nelle iniziative di lotta”.
Già prima di Natale la Fiom/Cgil aveva chiesto agli altri sindacati di trovare un accordo unitario per procedere poi ad una richiesta di incontro con la direzione sulla presentazione di un piano industriale, ma anche in quel caso nessuna risposta!
La Fiom/Cgil, pur ribadendo la necessità di un’azione unitaria, è comunque intenzionata a procedere al confronto con la direzione sui temi sia salariali che di prospettiva, poiché è fondamentale garantire una prospettiva produttiva, e non solo di progettazione, allo stabilimento del Tridente modenese.