Anche per l’anno 2015 è stato confermato dal Governo il ‘Bonus bebè’ per le neomamme che devono sostenere le spese per iscrivere il bimbo all’asilo nido o per assumere una baby sitter. Dal 2015 il contributo, già in vigore negli anni precedenti, arriverà fino a 3.600 (600 euro al mese per 6 mesi) ed è destinato alle mamme che tornano al lavoro non chiedendo di prolungare l’assenza con il congedo parentale.
Per il 2015 sono state inserite anche le dipendenti della PA (fino ad ora escluse) per cui il bonus bebè sarà disponibile per le lavoratrici dipendenti e pubbliche, le lavoratrici parasubordinate che pagano il contributo Inps più elevato, comprese le libere professioniste. Restano quindi escluse solo le lavoratrici autonome (artigiane, commercianti, coltivatrici dirette).
“Non è accettabile che ci siano ancora oggi mamme di serie A e mamme di serie B – sottolinea Cinzia Ligabue, presidente Donne Imprese Lapam – Il sostegno alla maternità, al di là delle modalità tecniche che i provvedimenti legislativi individuano di volta in volta, è un diritto di ogni donna, anche per le imprenditrici che, come le dipendenti, devono poter conciliare al meglio la vita familiare con quella lavorativa”.