Un “rinnovo” di sei mesi, fino al 30 giugno del 2015, del Patto di sindacato tra i soci pubblici di Hera in scadenza a fine anno per valutare le disposizioni che potrebbero essere contenute nella Legge di Stabilità 2015 rispetto alla razionalizzazione delle società partecipate locali. Lo prevede la proposta di delibera presentata oggi, lunedì 24 novembre, dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli alle commissioni consiliari Risorse e Seta (Programmazione e assetto del territorio, Sviluppo economico e Tutela ambientale) in vista delle seduta di lunedì 1 dicembre del Consiglio comunale.
Tra i motivi che portano i firmatari del Patto a proporre di approvare un nuovo Patto per soli sei mesi, e non triennale come nelle altre occasioni, senza sostanziali modifiche ci sono anche, come ha spiegato il sindaco, le nuove norme del Testo unico della Finanza (legge alla quale fanno riferimento le società quotate) in merito al “voto plurimo” o “voto maggiorato”. Si tratta di una norma che consente di modificare gli statuti attribuendo un voto maggiorato (fino a due voti per azione anziché uno solo) a chi mantiene l’azione per almeno due anni. “Manca però ancora il regolamento attuativo Consob – ha affermato Muzzarelli – che è opportuno attendere prima di assumere qualunque decisione sull’introduzione o meno di tale regime nello statuto di Hera”.
Il Patto di sindacato, infatti, non si limita a garantire la partecipazione maggioritaria pubblica prevista dallo Statuto di Hera (il cosiddetto “sindacato di blocco”) obbligando i sottoscrittori a non scendere complessivamente sotto al 51 per cento, ma prevede anche un impegno a votare in Assemblea in modo conforme a quanto deciso dal Comitato di sindacato sulle questioni più importanti tra le quali, appunto, le principali modifiche statutarie o le decisioni straordinarie come fusioni e scissioni.
Il Comitato di sindacato, inoltre, è il soggetto che formalizza e presenta le liste di maggioranza per l’elezione del consiglio di amministrazione indicando, come soci pubblici, 11 dei 14 consiglieri.
I soci pubblici modenesi partecipano al Patto, fin dall’incorporazione di Meta in Hera, mediante Hsst-Mo che possiede 139 milioni di azioni Hera, 121,9 milioni delle quali “bloccate” con il Patto. “La proposta di delibera – ha precisato il sindaco – indica che le azioni bloccate potranno variare in aumento: qualora infatti taluni enti attualmente sottoscrittori del Patto non ne deliberassero il rinnovo, potrebbe essere necessario da parte dei sottoscrittori bloccare ulteriori azioni, al fine di garantire comunque la maggioranza pubblica di Hera”.
Nel rinnovo del Patto si prevede anche l’adesione del Comune di Udine, in realtà la decisione era già stata assunta la scorsa primavera esprimendo parere favorevole alla fusione per incorporazione dell’azienda di Udine (Amga) in Hera. Udine partecipa esclusivamente al Comitato di sindacato, mentre non esprime alcun componente nel consiglio di amministrazione di Hera, né nel collegio sindacale.