Approfittando dell’abituale frequentazione della casa di una coppia di facoltosi reggiani suoi grandi amici, da circa un anno ed in diverse occasione, apriva la cassaforte dei due coniugi impossessandosi di danaro e oggetti preziosi che nel tempo hanno raggiunto un valore di oltre 60.000 euro. Stando alle risultanze investigative dei Carabinieri della Stazione di Castelnovo Monti, la donna riusciva poi a monetizzare piazzando la refurtiva in alcuni compro oro della provincia. Questi a grandi linee i fatti verificatisi in un comune dell’Appennino reggiano che hanno visto i Carabinieri della Stazione di Castelnovo Monti denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia una cinquantenne reggiana chiamata a rispondere del reato di furto aggravato e continuato. E’ stata la figlia della coppia ad accorgersi degli ammanchi quando ha aperto la cassaforte di famiglia per depositare dei preziosi sorprendo che la stessa era incredibilmente vuota. Monete d’oro, circa 9.000 euro in contanti, lingotti, monili vari: tutto era incredibilmente sparito. Nell’ipotesi, poi rivelatasi fondata, che il responsabile potesse essere una persona che frequentava la casa, la donna ha piazzato una telecamera nelle vicinanze della cassaforte scoprendo l’amara verità: ad agire era l’amica di famiglia che veniva filmata mentre apriva la cassaforte senza nell’ultima circostanza rubare nulla in quanto la stesa era vuota. Filmato alla mano si è presentata ai Carabinieri della Stazione di Castelnovo Monti denunciando i fatti. La prova inconfutabile della responsabilità della donna veniva ulteriormente riscontrata dagli esiti investigativi dei militari: veniva infatti accertato che la condotta illecita dell’amica di famiglia andava avanti da oltre un anno. La donna sapendo dove erano le chiavi apriva la cassaforte prelevando i preziosi che poi, stando sempre alle risultanze d’indagine, ha piazzato in alcuni compro oro della provincia dove li rivendeva presentando i suoi documenti. Una ventina le operazioni di compravendita ricostruite dai carabinieri che alla luce dei fatti hanno denunciato alla Procura reggiana la 50enne in ordine al reato di furto aggravato e continuato.
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