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Monito di Confagricoltura Emilia Romagna: “modificare subito la tabella dei parametri qualitativi del pomodoro da industria”

conserva_pomodoroIn queste giornate di chiusura della campagna del pomodoro da industria 2014, si raccolgono i cocci di un’annata davvero critica. A soffrire è tutta la filiera ma i produttori sono purtroppo i più penalizzati, dal maltempo, dall’innalzamento dei costi di produzione e dal calo delle rese medie. Risultato: il prezzo fissato con l’Industria a 92 euro a tonnellata – oggi ancorato a una tabella di parametri qualitativi troppo distorsiva e poco oggettiva – ha portato in realtà nelle tasche degli agricoltori meno di 80 euro, con punte negative anche al di sotto dei 70 e quindi del costo di produzione. Unica magra consolazione, il premio di 1 €/t per aver raggiunto l’obiettivo di programmazione e per non aver superato i 2,4 milioni di tonnellate a livello di Area Nord.

“Modificare subito la tabella dei parametri qualitativi” è il monito di Confagricoltura Emilia Romagna. “Chiediamo all’OI Pomodoro da Industria Nord Italia, alle Organizzazioni dei Produttori, a tutti i componenti della filiera di stare uniti e fare sistema. Ma soprattutto auspichiamo quanto prima che si attivino i gruppi di lavoro dell’OI per cambiare l’accordo in essere con l’Industria, rivelatosi di fatto troppo penalizzante per il produttore. Dobbiamo stabilire assieme un metodo di valutazione dei parametri qualitativi del pomodoro che consenta l’equo apprezzamento della materia prima e arrivare presto alla definizione di una tabella che, una volta condivisa, non sia più oggetto di trattativa”.

“Che questa campagna – osserva l’organizzazione degli imprenditori agricoli – sia di insegnamento soprattutto ai rappresentanti delle OP”. “Serve sin d’ora impegno e serietà al fine di cambiare modalità contrattuali che, così concepite, non hanno più ragione d’essere”.

“I parametri qualitativi sono fondamentali – conclude Confagricoltura Emilia Romagna – ma non possono portare a distorsioni del prezzo della materia prima così importanti. Occorre che i meccanismi di valutazione della qualità siano determinati in modo oggettivo e, una volta definiti, non vengano più modificati a seconda delle esigenze del momento”.

















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