Questa la nuova iniziativa – in programma giovedì 18 settembre – annunciata da Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi e dalle Rsu sul contestato appalto dei barellieri del Santa Maria. Un’operazione che tra l’altro ha scoperchiato il calderone degli appalti nel nostro territorio. Nel frattempo dai vertici del Comune, che venerdì 5 settembre avevano incontrato la delegazione di lavoratori, al di là della pubblica presa di posizione dell’assessorato al Welfare sugli appalti al ribasso, che, peraltro il sindacato da tempo denuncia, non è ancora arrivata alcuna risposta.
Il flash-mob si svolgerà giovedì mattina. Nella stessa giornata lavoratori, delegati Rsu e sindacalisti daranno vita a una vasta operazione di informazione verso la popolazione. “Ci rivolgiamo ai cittadini – affermano Maurizio Frigeri, della Cgil, Davide Battini, Cisl, Mauro Chiarini, della Uil, Pasquale Liquori, della Fials e Ornella Guerini del Fsi – perché riteniamo che con quest’appalto peggiorerà la qualità del servizio erogato dal Santa Maria, diminuiranno drasticamente i salari degli operatori che attualmente lavorano al pronto soccorso e oltre una ventina di lavoratori precari saranno messi alla porta quando avrebbero potuto vedersi prorogare il loro contratto di lavoro ed entrare progressivamente in un percorso di stabilizzazione”.
Tutto ciò per un presunto risparmio di 200mila euro su un bilancio di 270 milioni, ottenuto da salari più bassi e meno ore di assistenza. Si compie un azzardo che come comunità potremmo pagare caro. Nel frattempo rimangono centinaia di consulenze e altri appalti la cui necessità e convenienza sono tutti da verificare.
Dai vertici del Comune intanto, al di là delle preoccupazione di prammatica, nessuna risposta. “È trascorsa oltre una settimana – riprendono i segretari – da quando abbiamo incontrato il sindaco Vecchi e il vicesindaco Sassi. Ci aspettiamo una presa di posizione netta sul tema di un appalto di parte del servizio assistenziale. La politica, soprattutto quando si parla di assistenza sanitaria, non può permettersi di delegare e scaricare sui tecnocrati le proprie responsabilità o assistere passivamente al ‘bullismo manageriale’ di un direttore generale arrogante che si prende gioco dei lavoratori dell’ospedale di Reggio. Non dimentichiamo che su questo tema specifico il direttore Trenti aveva già concordato la rinuncia all’appalto, salvo poi ritrattare improvvisamente. Per questo, a meno che gli organi politici del Comune di Reggio non siano succubi e inermi alla volontà di Ivan Trenti, auspichiamo che prendano una posizione che sovverta questa decisione scellerata. La questione dell’appalto – continuano i rappresentanti sindacali – non è ‘tecnica’, non si tratta di una verifica procedurale, come qualcuno vorrebbe far credere, ma politica. Per questo chiediamo al sindaco, visto che ‘i buoi sono ancora nella stalla’, di fare recedere la Direzione da una scelta, che per fondate ragioni riteniamo essere inutile, dannosa e sbagliata le cui conseguenze ricadranno, oltre che sui lavoratori, sulla cittadinanza”.