Il portavoce di Rete Imprese pone delle richieste tutte condivisibili e lo ringrazio per il lavoro svolto assieme ai suoi collaboratori, per l’attenzione alle attività e alle sollecitazioni poste che non si racchiudono in una difesa del proprio orto, ma evidenziano quanto il problema sociale superi qualsiasi confine d’interesse.
Il ruolo della media e piccola impresa è da sempre riconosciuto come determinante per lo sviluppo della società, dell’occupazione e non secondario per quantità contributiva alle finanze degli enti (statali e locali).
Il riconoscere questo non dà risposte, ma come tutte le tornate elettorali arrivano giustamente i richiami all’attenzione dello stato delle imprese, oggi non a richiedere ossigeno, ma almeno a non toglierlo.
Quali impegni si possono prendere nell’attuale situazione, con lealtà e con la speranza di poter intervenire prima che altre attività perdano la capacità di produrre incolpevolmente?
Posso dire, via l’Imu, la Tasi, la Tari….ma sarei credibile?Assolutamente no!
Dobbiamo avere, ognuno per le responsabilità proprie, ma con l’accortezza di studiare bene e velocemente, tutti assieme, gli strumenti d’intervento, come e con chi usarli e quando non sono a costo zero, evitare interventi orizzontali disastrosi.
A minore entrata deve corrispondere una minore uscita senza intaccare i servizi, quindi bisogna operare sull’insieme delle tariffe, specialmente quelle dove obbligatoriamente si devono avere percentuali alte di copertura da parte degli utenti, trovando anche le modalità organizzative per diminuire i costi con beneficio per la collettività.
Queste cose andranno trattate quando avremo in mano la situazione di cassa, delle entrate ed uscite,una volta risolto il problema SGP.
Senza spogliare Maria per vestire a Cristo, per le diverse particolarità tra centro e periferia, noi dobbiamo invogliare più gente a venire a Sassuolo, più sassolesi a non andare fuori.
Bisogna abbellire il centro storico, penalizzarlo di meno, renderlo meta dei percorsi turistici non solo del comprensorio. Togliere lo ZTL, rimettere i VIGILI URBANI ad aiutare la circolazione, rivedere la mobilità, creare aree di parcheggio fuori dalle cinte servite da navette. Non ci dimentichiamo che nel centro storico ci sono anche dei cittadini residenti, spesso penalizzati.
Bisogna avere un occhio di riguardo per le botteghe di vicinato della periferia, alla quale dovremmo demandare una sorta di gestione diversificata, renderli punto anche di ritrovo in aiuto, specialmente, alle persone anziane.
L’incoming è già in essere nel distretto, Sassuolo aveva pensato male a tagliarsi fuori per mania di grandezza. Sicuramente va migliorato, potenziato, investendoci sopra e ritorniamo al punto dolente ma obbligato del come creare risorse per il rilancio.
La crisi dei consumi e dei redditi famigliari è il binomio che mina la stabilità sociale, se noi ci chiudiamo in difesa abbiamo perso. Il progetto di recupero di Cisa/Cerdisa deve ancora passare dalla bonifica dei terreni e da un progetto di recupero d’insieme senza spacchettamenti. Poi parleremo del resto senza ostacolare investimenti privati che concordino con il benessere sociale.
Io vedo un’unione dei comuni partendo da Vignola fino a Scandiano, utopia?No, sopravvivenza!!Per creare risparmi alle imprese e agli enti, crescita, sburocratizzazione, funzionalità e investimenti si deve obbligatoriamente arrivare ad avere un unico Assessorato alle attività produttive …idem per Servizi Sociali, Polizia urbana, Industria&Commercio, senza tralasciare Ambiente ed Edilizia, ovviamente non servirebbero a nulla se non si armonizzano i regolamenti Comunali, fino ad arrivare a tassazioni uguali….abbiamo dipendenti capacissimi, che possono lavorare senza bisogno di un assessore sulla testa….bastano solo regolamenti chiari e uguali per tutti.
Forse il problema grosso sarà superare questo ostacolo……passare da 8,12 o 15 assessori a uno!
(Franca Cerverizzo)