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Riconoscimento internazionale la professoressa modenese Manuela Simoni

Manuela-SimoniLa prof.ssa Manuela Simoni, Direttore dell’Unità Operativa Complessa e Cattedra di Endocrinologia e vicedirettore del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che prima di rientrare ha insegnato per un decennio all’Università di Münster (Germania), è stata chiamata dal Wissenschaftsrat – WR, ovvero dal Consiglio nazionale per le scienze tedesco a far parte del gruppo di lavoro sul “Futuro della Medicina Accademica”.

E la prima docente italiana che ha avuto il privilegio e l’onore di essere nominata in questo strategico organismo che detta le linee della ricerca medico sanitaria universitaria di quel Paese.. Il WR, Consiglio nazionale per le scienze, è un importante organo consultivo che fornisce raccomandazioni strategiche al Governo federale tedesco e ai governi regionali in materia di contenuti e sviluppo strutturale dell’istruzione universitaria, della scienza e della ricerca.

E’costituito di membri nominati dal Presidente della Repubblica e comprende scienziati di diversa provenienza disciplinare indicati dai maggiori finanziatori pubblici della ricerca e dello sviluppo tecnologico in Germania, quale il DFG, ossia il principale finanziatore della ricerca libera, la Società Max Planck, la Conferenza Permanente dei Rettori, la Società Helmholtz, la Società Fraunhofer, la Società Leibniz, nonché personalità della vita pubblica di nomina politica, indicate dal governo federale e dai governi regionali.

Il lavoro del WR si articola in diversi gruppi di lavoro e commissioni, costituite di personalità scientifiche nazionali e internazionali esperte di particolari campi della scienza. Il gruppo di lavoro sul “Futuro della Medicina Accademica” del quale fa parte la prof.ssa Manuela Simoni, riunisce 18 personalità, in parte membri permanenti del WR, in parte chiamati ad hoc, sotto la guida del Presidente prof. Hans-Jochen Heinze, Direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Magdeburgo.

La Medicina Accademica – afferma la prof.ssa Manuela Simoni dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – si deve confrontare con importanti sfide, quali l’evoluzione demografica, l’epidemiologia delle malattie croniche e un progresso medico molto veloce a livello globale, che comportano la necessità di notevoli risorse e, contemporaneamente, il bisogno di razionalizzare la spesa del sistema sanitario. La Medicina Accademica deve contribuire autorevolmente al progresso scientifico medico in collaborazione, ma anche in competizione con istituzioni di ricerca non universitaria, rimanendo nel contempo il luogo principale della formazione dei medici e degli altri professionisti della salute. In aggiunta a ciò, la Medicina Accademica deve rendere ben chiaro qual  è il suo valore aggiunto in ambiente sanitario, rafforzando il proprio punto di forza caratterizzante, cioè l’unità istituzionale di ricerca, insegnamento e cura”.

In questo contesto, il WR richiede al gruppo di lavoro, istituito nel gennaio 2014, di sviluppare raccomandazioni per affrontare le sfide e le prospettive future per la Medicina e le varie discipline accademiche all’interno delle professioni sanitarie. La prima riunione si terrà a Berlino mercoledì 14 maggio 2014.

Il futuro della Medicina Accademica è un tema che dovrebbe interessare anche la nostra realtà locale e nazionale. Sarebbe veramente tempo – afferma la prof.ssa Manuela Simoni dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – che non solo i professionisti della salute e dell’istruzione superiore, ma tutti gli stakeholders, (dagli organi di governo cittadino, ai soggetti economici del territorio fino agli utenti dei servizi sanitari) prendessero coscienza dell’importanza per Modena e Reggio Emilia della Facoltà di Medicina, la cui esistenza non è per nulla scontata in questi tempi duri di ristrutturazioni, razionalizzazioni e ridistribuzione delle risorse. La diminuzione progressiva dei laureati in Medicina, degli specializzandi e specialisti nelle varie discipline mediche e dei docenti universitari richiama ad un ripensamento urgente della materia, che non può essere sbrigativamente lasciata agli operatori. Al contrario, c’è necessità di una presa di coscienza collettiva sulla centralità della Medicina Accademica per la salute, la ricerca e lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori. E’ tempo che la Medicina Accademica <tradizionale> esca dai cliché che la hanno caratterizzata in passato, isolandola rispetto al tessuto sociale (i professori-baroni, un certo senso di esclusività, le discordie personali per ragioni di potere, i conflitti tra ospedalieri e universitari, i non semplici rapporti con le Aziende Sanitarie) e si metta umilmente al servizio della Società. La quale Società, a sua volta, dovrebbe reclamare a gran voce il proprio diritto ad avere una Medicina Accademica moderna, autorevole, al passo con i tempi e onesta, unico modo per attrarre anziché dissipare risorse e contribuire al welfare del territorio”.

 

Manuela Simoni

È nata a Carpi (MO) il 4/07/1956 si è laureata in Medicina e Chirurgia nel 1982 a Modena, dove si è specializzata nel 1985 in Endocrinologia. Nel 1991 ha svolto il suo Dottorato di ricerca in Endocrinologia e Metabolismo a Modena. Si è abilitata alla docenza in Germania nel 1997 dove è diventata professore di Endocrinologia e Biologia Molecolare della Riproduzione ed ha insegnato fino al 2007 all’Università di Münster in Germania. Dal 2008 è professore ordinario alla Cattedra di Endocrinologia, Vicedirettore del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Dal 2013 è Direttore della Struttura Complessa di Endocrinologia, Dipartimento Integrato di Medicina, Endocrinologia, Metabolismo e Geriatria, Azienda USL di Modena e Direttore (Coordinatore del Comitato Ordinatore) della Scuola di Specializzazione in Endocrinologia e Metabolismo presso il NOCSAE dell’Ospedale di Baggiovara. Organizzatore/chairman di 19 Convegni scientifici nazionali ed internazionali Reviewer per 26 riviste scientifiche, 20 agenzie di finanziamento della ricerca nazionali ed internazionali (compreso Commissione Europea FP7). Vincitore e assegnataria di numerosi premi e fondi di ricerca. Autore di 160 pubblicazioni scientifiche internazionali, 25 pubblicazioni non indicizzate, 39 capitoli in atti di convegni e 23 capitoli in libri di testo. E’ membro di Editorial Board di riviste scientifiche, società scientifiche nazionali ed internazionali e del comitato direttivo di società scientifiche, quali ad esempio la Società Europea di Endocrinologia di cui è Segretario.

















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