Condivideva con un transessuale un appartamento nel quartiere Ospizio di Reggio Emilia e mentre il coinquilino riceveva clienti distinti in cerca di prestazioni “straordinarie”, lui riceveva giovani ai margini della società a cui vendeva l’eroina. Un attività su larga scala quella del 28enne cittadino tunisino finito nei guai nel momento in cui i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia sono riusciti a ricostruire un quadriennio di spaccio, documentando migliaia di cessioni di eroina avvenute nel quartiere Ospizio del capoluogo reggiano. La D.ssa Valentina Salvi, sostituto presso la Procura di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri reggiani, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia Dott. Giovanni Ghini un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 28enne, residente a Reggio Emilia ora in carcere. Secondo le indagini dei carabinieri, supportate da incontrovertibili elementi di riscontro, il 28enne dall’anno 2010 al marzo 2014 ha ceduto migliaia di dosi di eroina nei confronti di svariati giovani. Attività “imprenditoriale” quella del 28enne che veniva praticata prevalentemente nel quartiere dove viveva condividendo la casa di un transessuale impegnato in altra tipologia di attività imprenditoriale. Le indagini dei Carabinieri reggiani che hanno permesso di ricostruire un quadriennio di spaccio risalgono al 30 luglio dello scorso anno allorquando, nel corso di un servizio di osservazione e pedinamento, i militari arrestarono il predetto 28enne sorpreso nella flagranza del reato di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo “eroina”. Dopo l’arresto i Carabinieri sono riusciti a ricostruire l’intera filiera dei clienti che identificati venivano interrogati dai carabinieri. Verbalizzazioni dettagliate e precise che riscontrate hanno consentito ai carabinieri di ricostruire lo spaccio compiuto dal 28enne negli ultimi quattro anni documentando migliaia di cessioni di eroina. Le risultanze investigative sono quindi state esitate alla Procura reggiana che, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, richiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’ordinanza di custodia cautelare per spaccio continuato di sostanze stupefacenti con l’aggravante della recidiva specifica infraquinquennale, che l’altro giorno è stata eseguita dai carabinieri reggiani.
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Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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