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E’ rosa ed è la seconda in regione: la nuova società dei servizi Cisl presentata a Reggio Emilia. Guarda al futuro

Presentazione-ServERUna nuova Società regionale dei Servizi Emilia-Romagna per la Cisl che raccoglie l’attività di otto società nelle diverse province, con oltre 10 milioni di euro di fatturato, 140 dipendenti (di cui 110 donne e 30 uomini).

“Nasce oggi una grande famiglia con sfide da affrontare e da vincere. La presentiamo in una stagione economicamente difficile ma che, alle spalle, ha il sindacato della Cisl. Una società giovane e a base prevalentemente femminile”, parole di Paola Taddei, nuova presidente di Serv.E.R. Cisl Srl che a Reggio Emilia ha dato il saluto al meeting di tutti gli operari della neonata società dei servizi .

“Una sfida che significa integrazione ed essere protagonisti al servizio delle persone che rappresentiamo” è stato il saluto di benvenuto di Margherita Salvioli Mariani, segretaria della Cisl di Reggio Emilia.

“Una società che offre servizi per oltre 10 milioni di euro operando su 122 unità operative e che esprime nel consiglio d’amministrazione i rappresentanti dei diversi soci – ha spiegato Anna Carini, amministratore delegato Serv.E.R. Cisl srl – tra i servizi offerti i Modelli 730 (oltre 187.000 quelli compilati nel 2013), Imu, Ise, Red, Unico, Invalidità Civili, Colf e Badanti, Succesioni. I valori aggiunti prefissi sono i coordinamenti tra i diversi servizi, le economie di scala, l’implementazione del controllo di gestione, la promozione condivisa, e il valorizzare le competenze dei singoli territori per farle diventare patrimonio comune di tutta la società per migliorare le performance dei servizi stessi”.

“Da sempre chiediamo alle aziende, alle istituzioni di diventare più grandi per essere maggiormente competitivi. Anche noi siamo stati capaci di metterci in discussione in questa direzione, dopo la riforma organizzativa che ha unito le Unioni Sindacali della regione da 10 a 6 territori, ora il focus si sposta sui servizi: nasce una media azienda che può competere in un mercato difficile, quello dei servizi ai cittadini, al passo coi tempi, con competenza e qualità. Questo è anche fare sindacato – ha sottolineato Giorgio Graziani, segretario della Cisl Emilia-Romagna – al passo con i tempi. Presentiamo oggi il secondo Caf in regione (con circa il 15% di quota di mercato), un modello in cui la formazione diventa il vero valore aggiunto e, proprio in questa direzione, puntano gli investimenti in personale e lavoro. Le persone che già oggi si rivolgono ai nostri Caf ne avranno vantaggi in fatto di efficienza, nei luoghi di sempre”.

“E’ un percorso che avviene su scala nazionale per avere una filiera organizzativa più corta. Come Caf nazionale ora ci raffrontiamo con 20 società invece che 116 – ha spiegato Valeriano Canepari, presidente Caf Cisl nazionale e Coordinatore nazionale Consulta Caf -. Un miglioramento nei costi di gestione. Questo ci dovrebbe dare la possibilità di avere un modello organizzativo uniforme che riesce a fare velocemente modifiche per gestire nuovi servizi sui singoli territori. Fatto questo sforzo organizzativo dovremo pensare a come gestire i servizi futuri in relazione ai cambiamenti delle pubbliche amministrazioni stanno vivendo (modifiche delle strutture dell’Inps, la riflessione del precompilato, l’avvento del precompilato)”.

 

Nori, direttore Inps: “Nuovo welfare: l’Inps guarda ai Caf per gli Isee”

“Dalle società dei servizi abbiamo bisogno di un apporto straordinario – ha affermato Mauro Nori, direttore Generale Inps-Inpdap -. Il nostro ente ha avuto il 50% del taglio di risorse per il funzionamento: è grazie anche alla collaborazione con i Caf e ai diversi patronati che siamo riusciti a continuare a erogare i nostri servizi in maniera efficiente. Il sistema dei servizi con il nostro istituto è chiamato a collaborare e collabora. In un momento nel quale assistiamo a una fortissima riduzione dei costi e, per i quali, c’è bisogno di competenza in termini di welfare e assistenza alla persona. Ora si è chiamati a maggiore impegno con minori risorse. Previdenza, assistenza e sanità: l’Inps-Indap è l’unico ente al mondo ad occuparsene in maniera congiunta, con numeri notevoli: 22 milioni d’assicurati e 19,5 milioni di pensionati”.

“Oltre alla previdenza – ha aggiunto Nori -, l’Inps-Indap è chiamato alla gestione del tema del nuovo Isee. Dobbiamo intercettare i bisogni in maniera ancora più efficace e, lo strumento, è, appunto, l’Isee: per questo il ruolo dei Caf è fondamentale”.

Sulle dichiarazioni non conformi: “E’ solo dell’1,83% la percentuale delle dichiarazioni illecite pervenute all’Inps a fronte di 14.000.000 di dichiarazioni complessive. Un obiettivo che si può migliorare”. E, non ultimo, “Nel controllo delle prestazioni assistenziali si può andare avanti: manca, ancora, il controllo dell’Isee tra le attività dell’ente, per far cessare le anomalie (titolarità di carta acquisti e Suv in proprietà, es.)”.

 

 

 

 

















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