“L’appello del Comune al Consiglio di Stato sul posizionamento del ripetitore di telefonia non sarà inutile, perché abbiamo motivo di credere che le nostre ragioni siano comunque da difendere”. Così il sindaco di Maranello Lucia Bursi in merito alla recente sentenza del Tar che ha accolto il ricorso presentato da un operatore contro l’amministrazione comunale, relativamente alla collocazione di un impianto di telefonia sul territorio. “Il tema, ancora una volta, viene strumentalizzato dalla Lista Civica per colpire l’amministrazione: ma è evidente che questi sono attacchi da campagna elettorale. La posizione del Comune è chiara fin dall’inizio: nell’ambito del Piano strutturale abbiamo individuato gli ambiti in cui è possibile installare i ripetitori, e si tratta del 62%, cioé della maggior parte, del territorio comunale. Abbiamo invece escluso quegli ambiti territoriali, come le zone residenziali, che crediamo vadano salvaguardati dall’installazione degli impianti di telefonia. Vogliamo rivolgerci al Consiglio di Stato per fare valere la nostra posizione, che è in primo luogo a tutela dei cittadini di Maranello. Non si tratta dunque di ‘gettare soldi al vento’, ma di continuare a difendere uno strumento di pianificazione urbanistica a garanzia dei residenti e del territorio, ma che consente allo stesso tempo agli operatori di poter installare gli impianti. E’ totalmente falsa l’affermazione, da parte della Lista Civica, che vorremmo l’impianto collocato in un’area di proprietà comunale per ricavarne l’affitto: all’operatore sono state proposte alternative che sono state rifiutate, gli stessi cittadini di Pozza ne sono al corrente perché il tema è stato discusso in incontri pubblici. Ricordo infine che questa situazione è il risultato dell’applicazione del decreto Gasparri, che, purtroppo, ha completamente deregolato la materia, rendendo sempre più difficile per i Comuni tutelare il proprio territorio”.
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