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Nuova stazione meteo Reggio Emilia

Una nuova stazione meteorologica a Reggio Emilia, che va a completare la rete di rilevazione dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia: è la terza e si aggiunge a quella storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena, dove le rilevazioni furono avviate dal 1830, ed a quella inserita nel Campus di Ingegneria di Modena.

La nuova stazione è stata installata nell’area del Campus universitario San Lazzaro, su una superficie erbosa a due metri dal suolo come prevedono le normative dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale. E’ dotata di un set completo di sensori meteorologi, cui si aggiunge una stazione di “back up” così da avere la massima garanzia circa la disponibilità dei dati.

“Abbiamo messo volentieri a disposizione l’area del Padiglione Buccola per l’installazione della stazione meteorologica. I dati raccolti, oltre ad integrare l’archivio storico dell’Osservatorio Geofisico, – ha affermato il prof. Eugenio Dragoni, Direttore del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria – DISMI – saranno utili a migliorare le condizioni di riscaldamento e climatizzazione dei padiglioni del Campus San Lazzaro, adeguandoli alle condizioni meteorologiche effettive. Inoltre la totale autonomia di funzionamento della stazione e la sua capacità di trasmettere a distanza i dati acquisiti, rappresentano un bell’esempio di applicazione delle logiche meccatroniche che quotidianamente insegniamo ai nostri allievi ingegneri”.

La sua installazione è stata resa possibile attraverso l’approntamento del Piano energetico di Ateneo, che necessita, fra le altre cose, di conoscere le condizioni meteo in prossimità delle sedi universitarie, così da correlare l’andamento delle temperature con i consumi energetici per la climatizzazione degli edifici.

“La nuova stazione meteorologica – afferma il prof. Paolo Tartarini, Delegato del Rettore per le problematiche energetiche e l’edilizia – rappresenta una necessità per un Ateneo come il nostro, particolarmente sensibile all’efficienza energetica, all’impatto ambientale e ai cambiamenti climatici. Se da un lato il cittadino medio istintivamente associa la meteorologia alle previsioni del tempo per il weekend, dall’altro è invece vero che tutti gli studi attuali su consumi, emissioni climalteranti e pianificazione energetica a medio e lungo termine si fondano su analisi scientifiche di dati disponibili e affidabili. Tra questi i dati climatici assumono una grandissima importanza, perché tutti i consumi e i costi legati alla climatizzazione invernale ed estiva vanno analizzati in relazione alle condizioni climatiche reali anno per anno e stagione per stagione. Il Piano Energetico di Ateneo, su cui l’Università di Modena e Reggio Emilia ha investito e sta investendo importanti risorse finalizzate al raggiungimento di notevoli risparmi ed efficientamenti energetici, si basa sul concetto fondamentale della diagnosi energetica (ben diversa dalla certificazione energetica…), per cui è essenziale conoscere il comportamento di persone, edifici e impianti in funzione dei dati climatici esterni, che solo l’approccio scientifico come quello legato ad una stazione meteorologica attrezzata può fornire in maniera sicura ed affidabile”.

I dati della nuova stazione sono resi disponibili ai tecnici e ai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” via rete e convergono su un apposito software di gestione. Via web sono disponibili al link provvisorio http://www.asmer.org/ossgeo/reggioemilia.php, in attesa della riattivazione del sito dell’Osservatorio, nonché nella mappa regionale della rete meteorologica volontaria “ASMER Emilia Romagna http://rete.asmer.org/mappa.php.

“Da tempo l’Osservatorio Geofisico, sollecitato anche dai media locali e dall’utenza, – ha affermato il Responsabile scientifico del Osservatorio Geofisico universitario prof. Sergio Teggi – auspicava di estendere alla sede di Reggio Emilia le sue osservazioni e l’occasione è arrivata con il piano energetico di Ateneo, che necessita, fra le altre cose, di conoscere appunto le condizioni meteo in prossimità delle sedi universitarie, così da correlare l’andamento delle temperature con i consumi energetici per la climatizzazione degli edifici”.

La stazione è in funzione dal 15 ottobre e in questi mesi ha fornito già molti dati interessanti. Solo come curiosità il giorno più caldo dall’inizio delle rilevazioni è stato il 16 ottobre con 22.6°C e quello più freddo l’8 dicembre con -3.7°C, mentre il più piovoso è stato il 23 novembre con 49 mm.

“Una stazione meteorologica – spiega il metereologo Luca Lombroso, tecnico dell’Osservatorio Geofisico universitario – è utile per un’infinità di scopi e applicazioni: non solo per fornire le previsioni meteo, ma anche per applicazioni energetiche, e tante altre ricerche e studi che spaziano un po’ in tutti i campi. Essa si rivela ancor più utile in tempi di cambiamenti climatici e di eventi estremi, che spesso colpiscono in modo localizzato, con differenze vistose da una città all’altra e all’interno di una stessa città. Poi, col tempo, i dati acquistano <valore aggiunto> e soccorrono quel ramo della scienza nota sotto il nome di climatologia. Sognando un po’ però spero che sia solo l’inizio di una nuova lunga serie e magari nel XXII secolo Reggio Emilia arrivi a disporre come Modena di una serie ultracentenaria di dati, che coi cambiamenti climatici in corso si rileverà sicuramente preziosa”.

“Siamo davvero soddisfatti – ha affermato il Direttore del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” prof. Alessandro Capra – che l’installazione della nuova stazione di rilevamento a servizio dell’Osservatorio Geofisico sia avvenuta nella ricorrenza del 150° anniversario della scomparsa di Giambattista Amici, di colui che più di altri ha contributo alla nascita ed al decollo di questa istituzione. Siamo certi che questa apparecchiatura rappresenterà uno strumento formidabile per aggiornare le conoscenze sui cambiamenti climatici e che saprà fornire preziose informazioni di utilità per il territorio”.

 

















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