Dopo vari mesi di difficoltà e di fermo produttivo quasi totale, l’Acciaieria di Rubiera riparte. Lo comunicano la Fim Cisl Reggio Emilia, per voce del segretario Giorgio Uriti e la Fiom-Cgil per voce Enrico Folloni: “Una nuova vita per l’Acciaieria fondata, nel 1963 da Franco Testi e da Domenico Cima, occupava 110 dipendenti e contava su di una produzione di acciaio tra le 120 e le 130 mila tonnellate annue con un fatturato annuo superiore ai 100 milioni di Euro ed è l’unica Acciaieria dell’Emilia-Romagna”.
“L’accordo è stato ufficializzato e ora si chiamerà Rubiera Special Steel – proseguono i sindacalisti – e occuperà entro la fine dell’anno 100 dipendenti. Rilevata da Ring Mill, una forgia di Sondrio di proprietà dell’ingegner Nicola Galperti, che ha creduto nelle potenzialità della storica azienda della nostra provincia che produce acciai speciali e che ha fatto una proposta di affitto e di successivo acquisto d’azienda, ottenendo l’autorizzazione all’affitto dal Tribunale di Modena nei giorni scorsi”.
Ad oggi sono tornati al lavoro 70 dipendenti, altri trenta saranno inseriti in Rubiera Special Steel entro la fine di dicembre. “Per i restanti 10 lavoratori – spiegano i sindacalisti – si è trovata una soluzione concordata, possiamo dire che nessuno è stato escluso dalla nuova realtà contro la propria volontà. Dal 5 di novembre hanno riacceso i forni fusori e si sono cominciate a spillare le colate di acciaio. Un grande risultato frutto dell’impegno di tutti i soggetti in campo: la vecchia proprietà, la nuova proprietà, le istituzioni, i lavoratori e con loro le organizzazioni sindacali”.
Infatti, trattative continue e serrate hanno permesso di migliorare le condizioni per i lavoratori, lasciando da parte le reciproche diffidenze per concentrarsi sul vero interesse delle parti in campo: la continuità dell’azienda. “Il fatto che la nuova azienda riparta con 100 dipendenti rappresenta un importante risultato per noi – spiega Giorgio Uriti, si tratta di una conquista sindacale determinante perchè permette la copertura sui reparti per produrre a due turni e mantiene le professionalità e gli equilibri necessari per poter produrre acciai speciali di qualità, che sono la vera vocazione produttiva dell’Acciaieria”.
“L’attenzione e l’impegno che le istituzioni hanno messo nel seguire la vicenda sono stati da noi molto apprezzati. La Provincia di Reggio Emilia, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Casalgrande, nella figura del sindaco Andrea Rossi, hanno dimostrato di comprendere le esigenze delle parti in campo e si sono dedicate con solerzia alla risoluzione dei problemi per quanto di loro competenza, così come i professionisti che hanno seguito la procedura concorsuale, consentendo l’affitto del ramo d’azienda: il dottor Paolo Rinaldi e l’avvocato Fabrizio Corsini. La crisi mondiale dell’acciaio non ha aiutato e non aiuta, ma la ripartenza dell’Acciaieria o meglio, da oggi, di Rubiera Special Steel è motivo di grande soddisfazione per il sindacato e in particolare per la Fim-Cisl, da sempre impegnata per seguire con forza e determinazione anche le situazioni più complicate”.
“Quanto era nelle nostre possibilità – aggiunge Enrico Folloni della Fiom Cgil unitamente al collega Stefano Catellani – crediamo di averlo fatto, ora siamo fiduciosi che il mercato supporti gli sforzi della nuova proprietà e dei lavoratori per continuare a produrre acciaio in Emilia-Romagna. In Acciaeria di Rubiera si è trattato dal primo all’ultimo minuto unitariamente, con competenza e serietà, senza cercare inutili protagonismi di sigla sindacale e anteponendo gli interessi dei lavoratori alle divisioni che attanagliano il sindacato dei metalmeccanici, ennesima dimostrazione che quando si vuole, si può”.
Alla conferenza stampa erano presenti le Rsu Antonio Maiorano, della Fim Cisl, Cosimo Vito Zaccaria, Fiom, e Michele Loforese, Fiom determinanti nel motivare le ragioni professionali produttive per giustificare la necessaria salvaguardia delle professionalità e delle occupazioni (Gabriele Arlotti).