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Primarie Pd in provincia di Modena: Renzi 73,98%, Cuperlo 13,96%, Civati 12,06%

Cuperlo-Renzi-CivatiUn risultato di partecipazione nettamente superiore alle primarie del 2009 e vicino a quello del 2012 quando a votare però erano stati i sostenitori della coalizione di centro-sinistra: le primarie del Pd si sono chiuse con una partecipazione oltre le previsioni, nel modenese hanno votato, infatti, 70.442 persone. Matteo Renzi ha ottenuto il 73,98% dei consensi, Gianni Cuperlo il 13,96% e Pippo Civati il 12,06%. “Il Pd – commenta il segretario provinciale Pd Lucia Bursi – si dimostra, ancora una volta, l’unico grande partito in Italia capace di coinvolgere l’intero proprio popolo nella scelta dei propri vertici”.

Alle Primarie Pd per la scelta del segretario nazionale del partito, nel modenese, hanno votato 70.442 persone, una cifra di poco inferiore ai 73.810 votanti registrati nel 2012 quando però le primarie erano di coalizione (non del solo Pd) e organizzate per la scelta del candidato premier. Una affluenza decisamente superiore, invece, a quella fatta registrare nell’ultima consultazione omogenea, ovvero le Primarie per la scelta del segretario nazionale del Pd tenutesi nel 2009. In quel caso erano andati alle urne 64.914 sostenitori del Pd.

Questi i risultati ottenuti dai tre candidati in lizza: Matteo Renzi 51.958 voti (73,98%), Gianni Cuperlo 9.801 voti (13,96%), Pippo Civati 8.472 voti (12,06%). Le schede bianche sono state 93 (0,13%), quelle nulle 116 (0,17%), 2 le contestate.

“Siamo di fronte a un ottimo dato di partecipazione – ha commentato, risultati alla mano, il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi – Il Pd si dimostra, ancora una volta, l’unico grande partito in Italia capace di coinvolgere il proprio popolo nella scelta dei propri vertici. E’ stata una lunga tornata congressuale, prima con un livello locale, poi con un livello nazionale. Grazie al lavoro e all’impegno dei nostri volontari siamo stati in grado di organizzare ben due tornate assembleari nei nostri 84 Circoli, e il voto per il primarie in 120 seggi (119 più il seggio speciale per i “fuori sede” allestito in Federazione). La macchina organizzativa ha funzionato alla perfezione e tutti coloro che hanno voluto esprimere il proprio voto, ci sono riusciti. Ora il nostro partito ha un segretario nazionale scelto con un ampio consenso – continua Lucia Bursi – Renzi nel 2012 aveva raccolto quasi 31mila voti nel modenese, nel 2013 sono diventati quasi 52mila. Adesso comincia il lavoro vero, il Paese ha bisogno di un Pd che sia in grado di risolvere i problemi delle persone, la crisi sta gravando sui cittadini, le famiglie e le imprese da troppo tempo. Consentitemi un’ultima annotazione – conclude Lucia Bursi – la risposta partecipativa del Paese in generale e della nostra provincia in particolare, testimonia, ancora una volta, di come il Pd sia in grado di esprimere rappresentanti scelti dal suo stesso popolo. Penso all’attacco di Grillo che ha parlato di parlamentari “abusivi”. I parlamentari Pd sono stati scelti con le primarie, quelle vere, tra persone reali che si recano ai seggi per votare chi li rappresenterà con numeri che non hanno paragoni con le primarie virtuali sulla rete. Questi numeri dimostrano la totale demagogia della “boutade” grillina. Certo, ora serve, e con urgenza, una riforma elettorale. E’ uno dei primi obiettivi a cui il Pd deve lavorare, e i suoi rappresentanti nelle istituzioni sono pienamente legittimati a farlo”.

 

















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