La scorsa settimana ha preso il via il progetto “Smart Town” che trasformerà l’illuminazione pubblica di Vezzano sul Crostolo in una rete in grado non solo di dimezzare le bollette ma anche di fornire ai cittadini e all’Amministrazione una serie di servizi che vanno dalla sicurezza alle informazioni sul territorio.
Questo sarà possibile applicando ai lampioni uno speciale dispositivo con identificativo, rintracciabile univocamente, che consente il suo monitoraggio e la sua localizzazione attraverso la trasmissione dei dati su onde convogliate, trasformando così i comuni lampioni in strutture intelligenti.
Questo significa vantaggi importantissimi come l’ottimizzazione dei processi di gestione energetica attraverso la regolazione graduale del flusso luminoso, nonché la possibilità di identificare immediatamente eventuali guasti e malfunzionamenti. Le lampade in corso di installazione saranno collegate ad un unico sistema di tele-controllo, che consentirà, direttamente attraverso il web, di controllare lo stato della rete (spegnimenti, consumi, anomalie) e di modulare la potenza di ogni singolo punto luce.
Il Progetto si suddivide in due fasi. Con questa prima fase, per un importo di € 150.000, verranno modificati circa 400 punti luce, distribuiti tra il centro e l’area artigianale di Vezzano, Sedrio e La Vecchia. Nella seconda fase verranno modificati gli altri 400 punti luce per comprendere l’intero territorio comunale. Nell’80% dei casi verrà sostituito l’intero corpo illuminante, dotandolo di lampade a risparmio energetico con conseguente riduzione delle emissioni.
Questo Progetto costituisce l’inizio di un più vasto programma di informatizzazione del territorio comunale. Si tratta infatti oggi di predisporre l’infrastruttura che domani potrà essere utilizzata per molteplici opportunità. Un lampione intelligente può diventare così un punto di accesso Wi-Fi, uno strumento di video sorveglianza di tutto il territorio (sicurezza pubblica ma anche ambientale), un mezzo per comunicare in maniera innovativa con la cittadinanza, un mezzo di controllo intelligente degli edifici pubblici (riscaldamento, illuminazione, ecc.). Questo naturalmente attraverso l’implementazione successiva di ulteriori applicativi.
“Le vere politiche di risparmio, energetico e non solo, sono realizzate tramite la ricerca, il taglio degli sprechi e l’utilizzo di tecnologie e processi innovativi – ha dichiarato Mauro Bigi, Sindaco di Vezzano sul Crostolo. Per questo abbiamo fatto questa scelta. Il Progetto è interamente finanziato con fondi comunali; con il risparmio che si conseguirà – pari al 40% dei costi dell’energia elettrica e al 35% dei costi di manutenzione – il progetto si ripagherà in 5-7 anni”.
Prosegue Bigi: “Il progetto era stato predisposto già nel 2010; dopo aver atteso un finanziamento pubblico da altri enti, l’anno scorso siamo rimasti bloccati causa Patto di stabilità. A luglio, con lo sblocco della possibilità di spesa, parziale, abbiamo scelto di procedere nella realizzazione di questo progetto”.
Sempre in tema di illuminazione pubblica, nelle scorse settimane sono stati installati nuovi copri illuminanti a LED nel parcheggio del cimitero de La Vecchia e sul viale di accesso allo stesso nonché lungo la laterale di Via Carlo Alberto dalla Chiesa, facendo seguito ai lavori già realizzati sempre a La Vecchia nei mesi scorsi nel Parco Arborea, in Via Pigoni e nel parcheggio dell’Esperidi. Analogo intervento verrà realizzato nelle prossime settimane sulla ciclo-pedonale a Vezzano da Via Togliatti a Via Mozzone così come nei parcheggi della Palestra Comunale e in Via Tintoria.
Il progetto si inserisce all’interno del più complesso Patto dei Sindaci, cui Vezzano nei mesi scorsi ha aderito. Il Patto dei Sindaci è il principale movimento europeo che vede coinvolte autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, secondo la Convenzione di Kyoto.