Undici punti di raccolta stradale che si aggiungono alle due stazioni ecologiche già presenti in città; è questo il sistema di raccolta degli oli vegetali alimentari che Hera ha avviato anche a Sassuolo.
I nuovi contenitori stradali, appositamente studiati per questo tipo di rifiuto, sono stati collocati, nel parcheggio CENTRO COMMerciale PANORAMA, nel parcheggio della Coop Mezzavia, nei pressi delle scuole Primo Levi, San Giovanni Bosco, Istituto Tecnico Baggi, vicino all’edicola di Piazza Indipendenza, in Largo Borgo Venezia, presso il Circolo Primo Maggio di via Pista, sulla Strada Statale Consolata sempre vicino all’edicola, in Largo Verona adiacente all’isola di base e nella frazione di San Michele, in via Socche. In questo modo i cittadini potranno conferire l’olio usato in ogni momento della giornata, evitando di recarsi alle stazioni ecologiche. Gli oli alimentari, cioè gli oli adoperati in cucina (da frittura o utilizzati per conservare gli alimenti nei vasetti) sono molto presenti nella tradizione gastronomica modenese.
“Si tratta di un progetto – commenta l’Assessore all’Ambiente del Comune di Sassuolo Francesca Buffagni – al quale crediamo molto e sul quale abbiamo insistito a lungo, per incrementare l’opportunità di raccolta differenziata a Sassuolo e per proseguire sulla strada di un ambiente sempre più sano e pulito. Ci auguriamo davvero che la cittadinanza risponda nel migliore dei modi a questa che è una vera e propria opportunità in più per dimostrare il rispetto dovuto all’ambiente che ci circonda”.
La nuova modalità di conferimento nei contenitori stradali è prevista all’interno di normali bottiglie o flaconi in plastica, chiusi con il loro tappo. L’olio non deve essere quindi versato direttamente nelle colonnine o nei contenitori, in questo modo non si imbratta l’ambiente circostante e il servizio risulta essere più pulito.
L’olio vegetale usato, un potenziale pericolo per l’ambiente
La raccolta dell’olio vegetale usato è molto importante. Si tratta, infatti di uno scarto classificato come RUP (Rifiuto Urbano Pericoloso). Se versato nelle fognature, attraverso gli scarichi domestici o le caditoie, può provocare danni al sistema di depurazione e alle reti fognarie, causando un importante aggravio al sentito problema dell’inquinamento ambientale. Inoltre anche soltanto un litro d’olio, disperso nell’ambiente o versato impropriamente in acqua o sul suolo, può contaminare seriamente la falda e le acque superficiali, formando una pellicola che ne ostacola l’ossigenazione.
Smaltire in modo corretto l’olio alimentare esausto può garantire la salvaguardia dell’ambiente; recuperare questo rifiuto liquido, proprio per la sua natura, rappresenta una sfida importante che richiede impegno e collaborazione di tutti i cittadini e degli enti locali.
A questo scopo Hera ha sviluppato un progetto, unico in Italia per tipo di servizio offerto ed estensione territoriale, mirato alla diffusione di questo tipo di raccolta che, attualmente, si svolge principalmente nelle stazioni ecologiche.
Una raccolta più capillare, comoda e pulita
Da settembre, nei comuni principali gestiti da Hera fra cui, nel nostro territorio, Formigine e Modena, oltre a Sassuolo, vengono collocati gradualmente in strada e nei luoghi a elevata frequentazione appositi ed eleganti contenitori per la raccolta degli oli alimentari. L’obiettivo è rendere ancora più semplice e comoda questa raccolta per incrementarla. Solo nel 2012 sono state oltre 400 le tonnellate di oli alimentari raccolte da Hera sull’intero territorio servito, circa 0,17 kg per abitante, un dato in crescita costante negli ultimi anni (tra il 2010 e il 2012 si è avuto un incremento del 30%). Con il nuovo progetto, Hera punta a raggiungere, e possibilmente superare, le 1.000 tonnellate annue. Il dato 2012 di raccolta relativo al territorio comunale di Sassuolo è stato pari a 6,3 tonnellate.
1 milione di cittadini saranno serviti dalla nuova raccolta entro il 2014
Complessivamente, saranno 160 i contenitori stradali posizionati nei prossimi 10-12 mesi sull’intero territorio della multiutility. In questo modo si calcola che verranno serviti circa 400.000 cittadini.
I centri commerciali che, in una fase successiva del progetto, ospiteranno i contenitori saranno invece oltre 30 e andranno a coprire il fabbisogno di ulteriori 300.000 famiglie, corrispondenti a oltre 700.000 cittadini.
Questi contenitori saranno dotati di rilevatore di riempimento per essere svuotati, all’occorrenza, oltre la normale frequenza. In ragione degli accordi con i centri commerciali, potranno essere dotati anche di sistemi intelligenti, capaci di riconoscere l’utente. Hera intende, così, offrire al cittadino un servizio di conferimento più capillare e di qualità sul territorio gestito, che andrà a integrare i contenitori già posizionati in alcuni territori presso luoghi ad elevata frequentazione e nel circuito della grande distribuzione organizzata.
Un processo di recupero energetico degli oli raccolti sviluppato con l’Università di Bologna
La fase di valorizzazione e recupero degli oli vegetali raccolti consisterà prevalentemente nella conversione energetica (elettrica e termica) del materiale, previo trattamento in un impianto sperimentale di raffinazione.
Il processo di raffinazione, condotto da Ecologia Soluzione Ambiente ed A2B in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Chimica dell’Università di Bologna, è altamente innovativo e performante e consente la successiva valorizzazione energetica del combustibile ottenuto in impianti di cogenerazione oppure la destinazione dell’ ’olio vegetale alla produzione di Biodiesel, a garanzia del miglior bilancio energetico e ambientale ad oggi conseguibile
Hera, con questo progetto, intende incentivare la raccolta differenziata degli oli alimentari, sensibilizzare i cittadini e al contempo favorire l’innovazione tecnologica nel recupero di materia e rifiuti, con l’obiettivo complessivo di restituire al proprio territorio, sotto forma di energia, quanto rappresenterebbe invece una fonte di inquinamento e di costo di smaltimento.
A regime, nuova energia per i cittadini
Grazie alle 1.000 tonnellate annue di olio alimentare, contro le 400 attuali, che si andranno a raccogliere sarà possibile produrre energia elettrica per sostenere i consumi di circa 4.000 abitanti. Una volta a regime con questa iniziativa, che si svilupperà progressivamente nei prossimi anni, si stima di poter intercettare oltre 3.000 ton/anno di olio alimentare esausto, che consentirà sia di evitare il consumo di circa 6.000 ton/anno di petrolio equivalente (TEP), sia l’emissione in atmosfera di circa 18.500 ton/anno di CO2.
Ogni anno sono 5 i kg di oli vegetali procapite restituiti all’ambiente come rifiuti
In base ai dati delle stime di fonte ministeriale e del Conoe (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali e animali esausti), sono 280.000 le tonnellate di olio vegetale usato, circa 5 kg procapite (di cui la metà prodotta dai privati cittadini e l’altra metà prodotta dalla ristorazione e dall’industria), che ogni anno restituiamo all’ambiente, specialmente sotto forma di residuo di fritture e inevitabilmente ricco di sostanze inquinanti. Questo a fronte di 1 miliardo 400mila kg di olio vegetale (direttamente come olio alimentare o perché presente in altri alimenti) immesso al consumo, per un consumo medio procapite di circa 25 kg su base annuale.
Per conoscere l’elenco aggiornato delle postazioni, visitare il sito: www.ilrifiutologo.it/oliMO