“La storia dei rifiuti puzza sempre di più in Emilia Romagna. Il nuovo “oro nero” per le casse delle multi utility, e di conseguenza per gli enti locali, conta di più di qualsiasi altra valutazione. Di fronte a un Assessore politicamente sacrificabile rispetto a considerazioni molto più importanti per il Pd, Errani non ha avuto esitazioni ed ha preferito tagliare la testa della Freda. Un epilogo praticamente scontato dopo l’ultimo caso modenese dove la Provincia di Modena a ferragosto ha dato il via libera ai rifiuti provenienti da tutta Italia per essere bruciati all’inceneritori di via Cavazza, a Modena. Gli enti locali di Modena si sono così rimangiati le promesse fatte che garantivano che sarebbero stati bruciati solo rifiuti modenesi. Tra le legittime preoccupazioni dei cittadini, rispetto alla salute, e considerazioni legate invece ad altre esigenze, gli amministratori dell’Emilia Romagna evidentemente preferiscono le seconde. Il partitone degli affari, con i relativi supporter, si starà rallegrando per la scelta di Errani, stessa cosa non possono dire i cittadini.
Ancora una volta la sinistra emiliana si mostra come un Giano di fronte dove da un lato si vede il volto di una sedicente ’attenzione all’ambiente’ e dall’altro invece mostra la faccia feroce di chi non ammette che si ‘disturbi il manovratore’. Le famose doti di mediatore di Errani questa volta non sono state utilizzate. Troppo importante portare a casa il risultato. La scelta di Errani avrà sicuramente ripercussioni anche sulle alleanze per le prossime elezioni amministrative. Difficile pensare ad una sinistra unita”.
Lo afferma il Consigliere regionale Andrea Leoni alla luce delle revoche dell’assessore a seguito della forte diatriba avvenuta in modo particolare sul caso di Modena.