In un quadro nazionale di forte contrazione della domanda di mobilità, -24% negli ultimi quattro anni, l’Emilia-Romagna si pone in controtendenza rispetto al trasporto pubblico: nel 2012 si è infatti registrata, dopo un arresto a partire dal 2009 del trend positivo che durava dal 2001 e aveva raggiunto l’apice nel 2008, un incremento sia nei passeggeri dei bus, che passano da 254 a 255 milioni, sia negli utenti della linea ferroviaria, pari a 41 milioni (+0,4% rispetto al 2011).
I dati del “Rapporto annuale di monitoraggio della mobilità e del trasporto in Emilia-Romagna 2013” sono stati forniti oggi alla commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli, da Paolo Ferrecchi, il direttore generale delle Direzione Reti infrastrutturali, logistica e sistemi di mobilità della Regione. Questi dati sono “ancora più positivi- è stato sottolineato- perché indubbiamente lo scosse di terremoto dello scorso anno hanno peggiorato in maniera critica il nostro sistema di mobilità”.
Insieme al numero di passeggeri, sono aumentate anche le risorse pubbliche trasferite al trasporto pubblico: si sale da 260 milioni di euro destinati al trasporto su gomma a 262, e da 130 a 131 per la mobilità ferroviaria. Per quanto riguarda invece i ricavi, il settore autofiloviario segna un calo da 125 a 124 milioni di euro di incasso annuo, mentre quello ferroviario registra una crescita degli introiti di 3 milioni di euro, da 101 a 104. Il rapporto tra ricavi del traffico e costo operativo, che per legge dovrebbe essere pari al 35%, si rivela invece in calo: era al 34,8% nel 2011, scende al 33,9% nel 2012.
Dopo l’esposizione del rapporto, il consigliere Andrea Defranceschi (M5s) ha chiesto chiarimenti sull’importo degli stanziamenti per la sicurezza. Manes Bernardini (Lega) ha suggerito di “considerare l’incidenza dei volumi di traffico, in calo, nella programmazione delle infrastrutture e dare priorità alle opere minori, e quindi meno impattanti”. Paola Marani (Pd) ha sottolineato “lo sforzo della Regione per il trasporto su ferro, che ha prodotto risultati sotto gli occhi di tutti”, chiedendo però ulteriori interventi per sviluppare una mobilità integrata con la bicicletta. Infine, il presidente Zoffoli si è informato “sulla possibilità di un taglio di 300 milioni complessivi a livello statale alla manutenzione ferroviaria per coprire l’abolizione dell’Imu, una scelta che sarebbe assolutamente sbagliata”, ha precisato.