Nell’ambito del periodico monitoraggio che viene svolto sull’intero patrimonio arboreo pubblico del Comune di Bologna, le verifiche svolte sulle alberature presenti all’interno dei Giardini Margherita hanno messo in evidenza l’instabilità di 11 alberi, il cui tronco è diffusamente interessato da processi degenerativi del legno.
Sulle piante sono state svolte indagini strumentali attraverso il metodo V.T. A. (Visual Tree Assestment) con una apparecchiatura che permette di evidenziare l’insorgenza di attacchi di carie del legno imputabile ad agenti patogeni fungini (una patologia subdola, spesso non rilevabile con un semplice esame visivo) che, causando la distruzione dei tessuti legnosi, ne compromette la stabilità.
Per questo motivo, quando la parete residua di legno sano scende al di sotto di parametri prestabiliti, è consigliabile procedere all’eliminazione delle piante al fine di salvaguardare la pubblica incolumità. Considerando il cosiddetto “effetto bersaglio” che caratterizza sia i frequentati spazi interni ai Giardini Margherita sia le strade che perimetrano l’area verde, l’attenzione sulle alberature del parco è sempre molto elevata.
Tutti gli alberi verranno sostituiti con nuovi, giovani esemplari nel corso del prossimo periodo autunnale.
Gli alberi per i quali si rende necessaria l’eliminazione nei prossimi giorni sono tutti esemplari maturi, dislocati in varie zona del parco.
Si tratta di:
• cinque ippocastani (Aesculus hippocastanum) individuati dai codici 3758, 3358, 2469, 2350 e 2199;
• una robinia (Robinia pseudacacia) codice 4098, localizzata presso uno dei due ponticelli di accesso allo chalet del laghetto;
• un tiglio (Tilia platyphyllos), codice 2541 posto nel boschetto tra viale Bottonelli e viale Polishi;
• un pioppo cipressino (Pupulus nigra italica) codice 3885, che domina l’area attrezzata con giochi per bambini nella zona retrostante la chiesa della Misericordia;
• un platano (Platanus hybrida) codice 94295, posto presso l’ex centro giovanile, al centro del parco;
• una giovane quercia rossa (Quercus rubra) codice 3001, ubicata a ridosso dell’area dei tappeti elastici;
• un cipresso calvo (Taxodium distichum) codice 2580, localizzato in prossimità della sponda orientale del laghetto.
Spiccano per numero gli ippocastani (due dei quali posti lungo la recinzione perimetrale del parco, uno su viale Panzacchi e uno su via Sabbioni), a conferma di una difficoltà che questa particolare specie
botanica sta manifestando nell’ambiente urbano. L’accentuarsi delle patologie che interessano il legno è sicuramente da attribuire ad una reiterata sofferenza vegetativa che ha indebolito le piante, sia quelle all’interno dei parchi e dei giardini, sia quelle lungo le strade urbane (a cominciare dai viali di circonvallazione). La situazione fitosanitaria degli ippocastani è costantemente monitorata, proprio per controllarne l’evoluzione e i rilievi strumentali appena eseguiti all’interno del parco non fanno che confermare una criticità che è ormai di dimensione cittadina.
Per quanto riguarda gli altri 6 alberi oggetto di abbattimento vale la pena ricordare che robinie e pioppi hanno un legno facilmente aggredibile dai patogeni fungini e di scarsa resistenza, il platano manifesta la patologia anche attraverso la presenza di corpi fruttiferi del parassita, mentre tiglio, cipresso calvo e quercia presentano diffuse alterazioni del legno.