Il vicesindaco di Reggio Emilia, Ugo Ferrari: “Fatto grave, da condannare e da non ripetere. Dagli stadi non devono uscire i calciatori, ma gli autori di comportamenti sbagliati”. La sua dichiarazione:
Nello stigmatizzare i cori a sfondo razzista rivolti ieri sera a Reggio Emilia al calciatore del Milan Kevin Constant, ricorro ad alcune parole nette e forti di un altro calciatore, Kevin-Prince Boateng, vittima di un episodio analogo: “Il razzismo è come un virus altamente pericoloso e infettivo, che viene rafforzato dalla nostra indifferenza e staticità. Non possiamo permettere che il razzismo si diffonda”.
Desidero proporre queste parole all’attenzione di tutti i cittadini, perché il razzismo è un tema che ci coinvolge, perché può riguardare chi – sia razzista o sia vittima del razzismo – vive con noi, è nostro concittadino, nostro ospite, perché è una Persona.
Il razzismo è negazione della dignità della Persona, dunque non possiamo essere indifferenti, come non possiamo accettare che siano i calciatori a essere offesi e a lasciare gli stadi: dagli stadi devono uscire coloro che adottano certi comportamenti, che si rendono protagonisti di brutti episodi, come quello di ieri. Episodi che non vogliamo si ripetano.
Reggio Emilia esprime solidarietà a Kevin Constant e continua nel proprio impegno perché la dignità, il rispetto e l’eguaglianza tra persone si radichi nella cultura, nella comunità, nello sport che di questi valori può essere veicolo di grande efficacia.
Il torneo di ieri, allo stadio di Reggio Emilia, è stato un momento di festa collettiva e di sport autentico, a cui la città nel complesso ha saputo rispondere positivamente e con responsabilità, superando alcuni inevitabili disagi che una manifestazione di questo tipo può comportare e raccogliendo nello stesso tempo i numerosi vantaggi che dall’evento sono derivati.
E’ impegno di tutti che comportamenti profondamente sbagliati non intacchino quanto di positivo e condiviso è stato seminato e raccolto.