Il campo per la coltivazione della marijuana era stato realizzato in un posto impervio e difficilmente accessibili. Esperti del settore nella coltivazione di sostanza stupefacente avevano creato una radura, che per esposizione ai raggi solari e per l’habitat realizzato era ideale per tale produzione. La radura era stata realizzata in un luogo che, non solo era inaccessibile da parte di eventuali amanti della montagna, ma non nera nemmeno visibile d’alto.
Nel campo avevano trasporto del terreno fertile, fertilizzanti vari, portato delle taniche ed una piscina per il deposito delle acque. Poi avevano creato un collegamento di oltre 40 metri con un ruscello attraverso un tubo in gomma celato dalla vegetazione. Sul posto gli agenti hanno sequestrato 40 piantine di marijuana oltre a sementi ed arnesi per la lavorazione.
Dopodiché hanno provveduto a distruggere il campo e a sequestrare l’attrezzatura al fine di evitare che potesse essere ricostruito un nuovo habitat per la coltivazione. Sono in corso indagini sugli indizi trovati per risalire a coloro i quali avevano realizzato la coltivazione.