Solo pochi giorni fa il Ministero dell’Economia ha diffuso i dati relativi alle ultime dichiarazioni dei redditi del 2012, dai quali si evince come alcune categorie risultino incredibilmente “povere”. Gli istituti di bellezza dichiarano, per esempio, un reddito medio di 7.200 euro l’anno, i bar 17.800 euro, i taxi 15.600 euro, i gioiellieri 17.300 euro. Guadagni ridotti, sempre se comparati a quelli dei lavoratori dipendenti, per alberghi (18.300 euro), autosaloni (10.100 euro), parrucchieri (13.200 euro).
A seguito della diffusione di tali dati, il Codacons ha deciso di presentare oggi un esposto alla Guardia di Finanza di Bologna, chiedendo alle fiamme gialle di effettuare controlli a tappeto in tutta la regione presso gli esercizi e le attività sopracitate le quali, sulla base dei redditi diffusi dal Ministero, risultano dichiarare guadagni “particolarmente bassi”.
Scrive il Codacons nell’esposto: “in funzione della tutela del consumatore ivi compresa la lotta alla speculazione e il tentativo di contrastare l’andamento anomalo dei prezzi, nonché la più generale lotta contro l’evasione fiscale, sottoponiamo quanto emerso recentemente dai mezzi stampa e web, in relazione alla pubblicazione da parte del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia dei dati dei redditi medi di impresa o di lavoro autonomo degli studi di settore con le tabelle delle ultime dichiarazioni dei redditi presentate nel 2012, dalle quali sembrerebbero emergere alcune anomalie che si chiede di accertare […]
in funzione dei propri compiti istituzionali sanciti dalla legge di ordinamento del 23 aprile 1959, n. 189 e consistono nella prevenzione, ricerca e denunzia delle evasioni e delle violazioni finanziarie, nella vigilanza sull’osservanza delle disposizioni di interesse politico-economico e nella sorveglianza in mare per fini di polizia finanziaria, chiediamo di intervenire al fine di compiere tutte le indagini e gli accertamenti del caso al fine di combattere la lotta all’evasione”.