Ha denunciato di essere vittima di aggressioni – compiute da un uomo travisato con maschera similare a quella utilizzata nel film Scream ndr -, in un caso sfociata in violenza sessuale, minacce e molestie ripetute sin dall’anno 1989, ed inoltre, di ricevere, da diverso tempo, lettere anonime a mezzo posta dal contenuto inequivocabilmente minaccioso. Oggi, grazie alle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, coordinati dalla Procura reggiana, si è scoperto che i fatti denunciati per anni erano completamente inventati. È accaduto a Reggio Emilia dove una nota avvocatessa da anni denunciava ripetute minacce e aggressioni da parte di un misterioso stalker di cui i servizi di osservazione, pedinamento e le indagini tecniche dei Carabinieri non avevano permesso di identificarlo. Gli unici riscontri acquisiti, in questi anni di indagini, sono state le localizzazioni di alcune cabine telefoniche, ubicate in provincia, da dove sono partite le chiamate moleste ricevute sul cellulare della professionista reggiana. La svolta investigativa grazie alle indagini scientifiche.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo infatti trasmettevano, per le dovute verifiche di laboratorio, tutte le lettere anonime ricevute (sia quelle recenti che quelle risalenti alla fine degli anni ’80 ndr). In alcune di queste lettere il perito di parte, nominato dalla D.ssa Valentina Salvi sostituto titolare dell’inchiesta, ha evidenziato il DNA dell’avvocatessa recuperato sotto il francobollo utilizzato per spedire una delle tante lettere dal contenuto minaccioso. Questa circostanza, congiunta alle attività investigative condotte in oltre due anni di indagini, ha di fatto comportato l’iscrizione nel registro degli indagati della professionista reggiana accusata di simulazione di reato continuata.