Abbiamo appreso dalle bacheche sindacali della Ferrari lo sfogo di un lavoratore anonimo. Un sorta di primo della classe seduto al primo banco che non riuscirebbe a sopportare i suoi compagni di classe che disturbano la brava maestra durante la lezione.
La RSA ha affisso la lettera in bacheca del lavoratore modello, una lettera che rappresenta una risposta a distanza a quei 150 lavoratori della fonderia e della meccanica che hanno richiesto attraverso una raccolta firme una assemblea sindacale per discutere dell’aumento dell’orario di lavoro per i turnisti.
I 150 lavoratori che si sono firmati hanno avuto risposta negativa, poichè fim-uilm-fismic si sono rifiutati, su esplicito desiderio della Ferrari, di svolgere una riunione un cui discutere e decidere che posizione assumere nei confronti dell’azienda sulle 8 ore notturne.
Viene dato spazio alle lettere anonime che interpretano benissimo il modello di lavoratore che vorrebbe Ferrari e che il sindacato riconosciuto da Fiat dovrebbe rappresentare.
Un prototipo di lavoratore che fa fatica a diventare sentire comune, poichè al di là della propaganda, in Ferrari come nel resto del gruppo Fiat, esiste una grave problema di democrazia; una gestione del personale e dell’organizzazione del lavoro che puntano a trasformare il dipendente in placido strumento di fatica silenzioso.
(Delegati Fiom-Ferrari non riconosciuti da Fiat)