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Patto di stabilità, il Presidente di Anci Emilia-Romagna, Manca: “La misura è colma, il governo intervenga”

«I Comuni non possono più aspettare: serve subito un provvedimento nazionale che sblocchi i pagamenti». Il sindaco di Imola e Presidente di Anci Emilia-Romagna, Daniele Manca, torna sulla questione dei residui, vale a dire delle fatture che gli enti locali non hanno ancora saldato a causa dei vincoli del patto di stabilità. I sindaci dell’Anci si sono riuniti oggi a Roma, al teatro Capranica (di fronte a Montecitorio), per sollecitare un provvedimento urgente e il Presidente nazionale, Graziano Delrio, ha poi guidato una delegazione ANCI ad un incontro con i nuovi presidenti dei due rami del Parlamento.

«È un’iniziativa doverosa, anche l’Europa è d’accordo – dichiara Manca -. Ora lo spazio per un decreto legge che possa autorizzare i Comuni a pagare le imprese e i fornitori c’è tutto, ma bisogna fare presto. Sbloccare i residui vuol dire rimettere in moto l’economia dei territori e ridare ai Comuni lo spazio per ricominciare ad investire sulle opere pubbliche, sulle infrastrutture, sulla manutenzione delle città. I cantieri locali sono fondamentali per ridare fiato alle imprese e creare nuovi posti di lavoro».

Dello stesso avviso il Vice Presidente Vicario di ANCI Emilia-Romagna Fabio Fecci, per il quale “nuovi parametri sono più che mai opportuni, affinché si possano premiare gli enti locali che negli ultimi anni si sono impegnati a favore dei cittadini predisponendo nuovi servizi e realizzando opere per la collettività. La vigente struttura del Patto penalizza indubbiamente i Comuni virtuosi ed il sottostante meccanismo è mutato troppe volte negli ultimi dieci anni, impedendo ai Comuni di adottare una continuità di calcolo per rispettarne i parametri.

Nella legge di stabilità deve emerge la volontà di non penalizzare i Comuni che più si impegnano nell’investire risorse e che altrimenti si vedono costretti a rispettare dettami troppo rigidi. Occorre – conclude Fecci – una legge che dia giustizia agli enti locali più intraprendenti al fine di valorizzarli”.

In contemporanea alla manifestazione di Roma, il Comune di Caorso (PC) ha animato una manifestazione a supporto di quella nazionale che, nelle parole di Fabio Callori, Sindaco di Caorso “è andata molto bene, con un’ottima partecipazione non solo dei sindaci del piacentino, ma anche degli attori sociali ed economici del territorio. Era importante, a fianco della manifestazione nazionale, far sentire l’estremo disagio che viene dai territori ed il senso di impotenza che nasce dall’avere a disposizione risorse fresche ma non poterle usare. Ciò crea un danno non solo ai comuni, ma alle imprese che non lavorano più e o chiudono o mettono in cassa integrazione i dipendenti, con costi a carico dello stato, per cui assistiamo ad un’esplosione dei costi sociali e della spesa, che è l’esatto contrario di quanto si voleva ottenere con il patto di stabilità”.

I tempi sono maturi, secondo ANCI, per un allentamento del patto di stabilità per i comuni virtuosi, che potrebbero con il loro impegno sui territori rimettere in moto l’economia e creare vero sviluppo.

 

















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