Ha conosciuto una 14enne tramite social network e programmi di messaggistica istantanei, ed ha iniziato a “frequentarla” fin quando è stato arrestato dai Carabinieri con le pesanti e squallide accuse di atti osceni, detenzione di materiale pornografico e violenza sessuale ai danni di una minorenne, poco più che bambina in quanto 14enne. Per questi gravi fatti, risalenti ai mesi di ottobre e novembre del 2009, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno tratto in arresto un uomo di 55 anni residente in un paese della bassa reggiana. L’uomo riconosciuto colpevole dei reati di sottrazione consensuale di minorenne, violenza sessuale e pornografia minorile è infatti stato condannato dal GIP del Tribunale di Sondrio a 4 anni e 8 mesi di reclusione con le pene accessorie della perdita della patria potestà, del diritto agli alimenti con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La sentenza divenuta esecutiva il 13 marzo scorso ha visto l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio, nel cui circondario sono stai commessi i gravi reati, emettere l’ordine di carcerazione trasmesso ad una Stazione del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia dove l’uomo risiede che vi hanno dato esecuzione l’altra mattina traendo in arresto il 55enne condotto al termine delle formalità di rito presso il carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della pena residua pari a 2 anni, 5 mesi e 13 giorni avendo lo stesso espiato la restante pena in regime di detenzione cautelare.
L’inchiesta sfociata nella citata condanna, racconta dell’ennesimo grave abuso di un uomo adulto nei confronti di una bambina. I fatti risalgono all’ottobre del 2009 allorquando, nel corso di una mirata attività investigativa, supportata da attività tecniche di intercettazioni, l’uomo venne arrestato dai carabinieri che raccolsero nei suo confronti importanti elementi investigativi suffraganti la responsabilità del predetto in ordine ai reati in premessa. Nello specifico l’uomo vene arrestato mentre ala guida della sua autovettura stava conducendo la piccola al mare per trascorrere assieme un weekend. Quindi dopo un lungo periodo di carcerazione preventiva l’l’iter processuale con l’odierna condanna. All’atto dell’arresto l’uomo è stato colto da malore per poi visitato e dimesso dal competente nosocomio è stato condotto in carcere dai Carabinieri reggiani per l’espiazione della pena.