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Variazione bilancio, Trande (PD): “Non tassiamo e limitiamo le vendite”

Il nuovo fabbisogno di bilancio del Comune di Modena di circa 3,6 milioni sarà trovato senza fare ricorso a nuova tassazione e senza tagli di servizi, ma puntando sui risparmi ricavati dalla avviata spending review locale. Anche le alienazioni mobiliari saranno ridotte al minimo necessario. Barra ferma, comunque, quanto al rispetto del Patto di stabilità e al finanziamento del Piano Investimenti. Ecco la dichiarazione in proposito del capogruppo Pd in Consiglio comunale Paolo Trande:

«In occasione dell’approvazione del Bilancio preventivo dicemmo che, per gli inevitabili aggiustamenti legati alla incertezza dei finanziamenti statali e delle nuove fonti di entrata locali, non avremmo fatto ricorso alla tassazione. E così sarà. Faremo fronte al nuovo fabbisogno di circa 3,6 milioni ricorrendo allo strumento della revisione qualitativa delle spesa (spending review). Il lavoro di spending review locale, avviato dalla Giunta con l’Assessore Colombo e proseguito con l’Assessore Boschini, sta producendo i primi effetti (che speriamo di consolidare) proprio nella generazione di risparmi che andranno a coprire il nuovo fabbisogno, confermando e aumentando l’avanzo primario e alimentando il piano di investimenti volto a dare ossigeno alle imprese e ai lavoratori che hanno eseguito lavori o sono fornitori del Comune di Modena. Non ci saranno tagli di servizi e questo avverrà senza aumento di tariffe, contributi o aumento di aliquote. Un risultato non scontato che vedrà Giunta e Gruppo Consiliare del Partito democratico uniti in un lavoro comune volto a continuare ad offrire i servizi di welfare a cui i modenesi sono abituati senza ulteriori contribuzioni.

La qualità della manovra correttiva è ancora più chiara se si guarda all’intento di non utilizzare i risparmi della spending review locale per aumentare la spesa corrente ma per finanziare il piano di investimenti già fortemente penalizzato dal Patto di stabilità che “sterilizza” circa 23 milioni a garanzia del debito dello Stato centrale.

Un altro elemento, che comunichiamo con una certa enfasi, che taglia definitivamente su una leggenda che vorrebbe il Comune di Modena intento a “cementificare per fare cassa e finanziare il welfare”, è la decisione di collocare interamente (al 100%) i proventi degli oneri di urbanizzazione sulla spesa in conto capitale (dove è giusto che siano collocati per definizione).

In ordine alle continue sollecitazioni che giungono sulla ipotesi di alienazioni mobiliari è opportuno fare un po’ di chiarezza. Nel maggio scorso il Consiglio comunale di Modena (con i voti di tutto il gruppo del Partito democratico) ha approvato l’alienazione di patrimonio mobiliare fino ad un massimo di 13,8 milioni di euro. Quella scelta fu, come siamo usi fare costantemente, discussa e approvata dal gruppo del Partito democratico pur consapevoli che si trattava di una rinuncia dolorosa e con effetti futuri sulle entrate in spesa corrente ma da compiere per finanziare il Piano di investimenti e rispettare il Patto di stabilità.

Con la stessa consapevolezza di problematicità e di incertezza (di bilancio economico-finanziario generale) ma animati dallo stesso spirito, ovvero la tutela del patrimonio del Comune di Modena, abbiamo chiesto al Sindaco e al Vice-Sindaco di continuare nel proposito di sostenere il Piano di investimenti e di rispettare il Patto di stabilità (sarebbe una tragedia vera non rispettarlo) ricorrendo alla misura minima necessaria di alienazione di patrimonio mobiliare. Abbiamo ragionevoli motivi per ritenere che questo obiettivo verrà centrato”.
















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