E’ molto utile guardare con attenzione la relazione amministrativa per l’anno 2011 della Procura di Modena. Una lettura che interessa non solo gli operatori della giustizia, ma i cittadini che della giustizia si fidano e ne hanno bisogno ogni giorno, anche alla luce delle recenti e drammatiche indagini sui crolli causati dal terremoto.
Grazie all’apprezzabile bilancio consuntivo redatto in termini molto chiari, il Sindacato ne trae indicazioni per confermare l’impegno e le giuste rivendicazioni, non solo per le necessarie riforme per una giustizia più efficace contro i reati ma, ancor prima, per contrastare i tagli dissennati alle risorse che il precedente governo ha inferto alla funzionalità di base per Procure, Tribunali ed Uffici giudiziari.
A Modena, questo vero e proprio “bilancio sociale” della Procura, consente di farci un quadro preciso della giustizia che ci riguarda, del concreto ed urgente bisogno di risorse, delle reali criticità che non potranno durare a lungo, se non a scapito della attuale buona funzionalità e tenuta di progetti all’avanguardia, in tema di semplificazione ed avanzata informatizzazione dei processi.
Il punto maggiormente critico riguarda proprio lo stato delle risorse fondamentali per la Procura, dopo i forti tagli di questi anni.
In primo luogo, l’evidente squilibrio negativo a danno degli organici del personale.
Nonostante la sede di Modena sia, per carico di lavoro, la seconda Procura in Emilia Romagna – o forse la prima se si tiene conto che Bologna è anche sede della Direzione Distrettuale Antimafia – è invece al terzultimo posto per dotazione organica.
Si tratta di carenze pesanti. Uno scoperto del 18% per i posti di magistrato. E sopratutto un buco del 21% per il personale amministrativo (uno su cinque) assolutamente decisivo per il funzionamento degli uffici, crescente rispetto all’anno precedente e che raggiunge una punta addirittura anomala del meno 44% per la figura degli operatori giudiziari.
La Cgil richiama perciò alla realtà che tali carenze determinano sulla funzionalità degli uffici, oltre che l’innegabile carico di impegni e sacrifici per il personale in servizio.
Delle 490 ore di lavoro straordinario fatte dal personale, oltre il 40% non potrà essere né retribuito né recuperato, e solo grazie al Protocollo siglato con la Provincia, alcuni lavoratori “in mobilità” hanno prestato volontariamente la loro attività a fianco degli operatori giudiziari modenesi
Inoltre, è grave ed inaccettabile che i tagli imposti si traducano nella impossibilità di garantire un minimo e normale servizio di custodia e di controllo per gli accessi alle sedi giudiziarie.
Per chiudere il cerchio degli effetti delle restrizioni finanziarie su giustizia e sicurezza, si aggiunge la carenza di circa il 17% fra le forze della Polizia Giudiziaria, vero e proprio braccio operativo per le indagini: accanto al rispetto dei numeri in servizio per la Polizia di Stato e la Municipale, si registra il buco per carabinieri e finanzieri.
Lo spending review del Governo prevede,come è noto,un futuro esubero e riconversione per parecchie migliaia di militari appartenenti alle diverse Armi.
Purtroppo intanto si registra, in controtendenza, che i tre militari “in prestito” dall’Aeronautica presso gli uffici giudiziari modenesi, sono stati tolti !
Inoltre si registrano tagli ulteriori alle normali spese di funzionamento quali carta, toner e cancelleria.
Un capitolo “gestione automezzi” ridotto ad un’unica ed obsoleta Fiat-Punto, al servizio delle sedi distaccate in città, delle tre Sezioni in provincia, dei sei uffici per i Giudici di Pace e, al bisogno, per il Tribunale del riesame di Bologna.
Ancor più serio, lo stato delle “dotazioni tecnologiche”: computer e server di vecchia generazione, tanto che ben il 62% sono già fuori garanzia, mentre sono insufficienti anche i fax in dotazione.
Appare evidente che nemmeno il simbolico risparmio registrato sui costi delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, potrà colmare bisogni così strutturali ed evidenti.
Significativi perciò, in questo quadro di criticità, appaiono gli ottimi risultati ottenuti sui tempi di lavoro delle pratiche giudiziarie e la posizione di avanguardia che Modena mantiene sulla digitalizzazione degli atti, notifiche, fascicoli ed archivi.
Grazie al lavoro ed alla professionalità degli operatori. Nonostante tutto.
(Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale)