Il Dipartimento nazionale della Protezione civile ha pubblicato oggi sul proprio sito alcune risposte alle domande più frequenti arrivate al Contact Center – che resta aperto anche questo fine settimana – sulla sismicità dell’area della pianura padana, sulla sua possibile evoluzione e sul rischio associato, in relazione anche al comunicato di sintesi prodotto dalla Commissione Grandi rischi.
Ci sarà un nuovo terremoto nella provincia di Ferrara?
Lo stato attuale delle conoscenze non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area. Si ricorda che forti terremoti sono comunemente accompagnati da altre scosse, ma ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, e magnitudo di futuri eventi è priva di ogni fondamento.
Nelle zone interessate dagli eventi maggiori del 20 e 29 maggio, la sismicità, nella fase attuale, sta lentamente decrescendo, cioè le scosse di assestamento stanno diminuendo in numero e dimensione, ma non è possibile stabilire con certezza quale sarà l’evoluzione dei fenomeni.
La Commissione Grandi Rischi, settore rischio sismico, in un documento presentato al Dipartimento della protezione civile e al Governo, ha nuovamente ribadito che i terremoti non possono essere previsti.
La Commissione ha dichiarato anche che nel caso si riacutizzasse l’attività sismica nell’area già interessata dalla sequenza in corso , essa si concentrerebbe con maggiore probabilità nel settore orientale, nella zona compresa tra Finale Emilia e Ferrara, anche con eventi di magnitudo paragonabili a quelli del 20 e 29 maggio.
Questa interpretazione fa riferimento al fatto che rispetto alla struttura, lunga 45 chilometri, da cui sta avendo origine l’attività sismica in corso, l’evento del 20, di magnitudo 5.9, ha coinvolto la parte centrale, tra Finale Emilia e San Felice sul Panaro, e l’evento del 29, di magnitudo 5.8, è stato causato dalla rottura del settore occidentale, da San Felice al Panaro verso Mirandola. La porzione orientale, da Finale Emilia verso Ferrara, ha registrato invece ad oggi eventi con magnitudo fino a 5.1.
Infine, con riferimento alla possibilità di prevedere terremoti, si ricorda che gran parte del territorio nazionale è caratterizzato da pericolosità sismica e che quindi non si può escludere che in qualsiasi momento possano verificarsi terremoti anche di forte intensità in altre aree del Paese.
Cosa vuol dire “significativa probabilità”?
Questa espressione è riferita al documento presentato dalla Commissione Grandi Rischi relativo all’attività sismica in corso in Emilia. In tale specifico contesto la Commissione valuta che, allo stato attuale delle conoscenze, se l’attività sismica – che nella fase attuale sta lentamente decrescendo – dovesse intensificarsi nelle zone già colpite dal terremoto, e la struttura da cui sta avendo origine la sequenza in corso dovesse nuovamente causare forti terremoti, ciò accadrebbe con maggiore probabilità nel settore orientale rispetto ai settori centrale e occidentale.
L’ipotetico terremoto sarebbe paragonabile ai maggiori eventi registrati nelle settimane scorse (magnitudo di 5.9 del 20 maggio e magnitudo 5.8 del 29 maggio). Questa magnitudo è del resto in linea con quanto previsto dalla classificazione sismica attualmente vigente che ha assegnato a queste zone una magnitudo di massimo 6.2. Anche i valori dello scuotimento del terreno registrati nelle ultime settimane sono compatibili con quanto previsto dalla classificazione sismica. A tutt’oggi non ci sono pertanto elementi per concludere che la sequenza sismica emiliana si tratti di un evento non contemplato al di fuori della normativa vigente.
Che cosa devo fare? Devo lasciare la mia casa?
Per prendere questa decisione è necessario che lei sappia come è stata costruita la sua casa. Se è stata progettata e realizzata con criteri antisismici o se sono stati fatti interventi per renderla più resistente, può ritenere che la sua abitazione sia sicura.
Se invece non conosce come è stata progettata e realizzata la sua, se la sua abitazione ha già subito danneggiamenti in conseguenza dell’attività in corso, se non si sente al sicuro le consigliamo di rivolgersi ad un tecnico di fiducia o al suo Comune per chiedere una verifica. Se necessario, se non trova ospitalità da parenti o amici, si provvederà a offrirle una sistemazione alloggiativa alternativa.
A chi devo richiedere la verifica della mia casa e chi la realizza?
Può rivolgersi ad un tecnico di sua fiducia. Oppure può rivolgersi al suo Comune. La protezione civile in queste ore sta valutando le modalità con cui fornire supporto ai tecnici comunali e ai Vigili del Fuoco.
Lavoro in un’azienda in provincia di Ferrara. A chi posso chiedere se la struttura in cui lavoro è sicura?
Per avere informazioni sulla sicurezza dell’edificio in cui lavora, deve rivolgersi al responsabile della sicurezza della sua azienda che è a conoscenza delle caratteristiche strutturali dell’edificio. Nella maggior parte dei casi il responsabile della sicurezza coincide con il datore di lavoro. È infatti responsabilità del titolare dell’attività produttiva richiedere la verifica di agibilità della struttura a squadre di tecnici specializzati, nel caso in cui le strutture presentino crepe o lievi danneggiamenti.
Mio figlio ha gli esami di maturità in una scuola in provincia di Ferrara. Chi mi assicura che la struttura è sicura?
Sulle scuole sono in fase di completamento i sopralluoghi specifici. Qualora non fossero giudicate sicure, gli esami saranno spostati in altre strutture.
Si ricorda che sul sito del Dipartimento nazionale (http://www.protezionecivile.gov.it) può essere visitata la sezione “Cosa fare” per le norme di comportamento da adottare prima, durante e dopo un evento sismico, reperibili anche sull’home-page del sito della Provincia di Reggio Emilia (http://www.provincia.re.it).