sabato, 27 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeReggio EmiliaReggio Emilia in prima linea contro l’Epatite B





Reggio Emilia in prima linea contro l’Epatite B

L’epatite B è una delle malattie più diffuse al mondo: colpisce il fegato e quando cronicizza può causare danni anche molto gravi. Dal 21 maggio al 15 giugno 2012 a Reggio Emilia i cittadini avranno la possibilità di eseguire gratuitamente il test dell’epatite B presso uno dei laboratori che aderiscono alla campagna “Epatite B: usa la testa, fai il test”. Per usufruire del test gratuito sarà sufficiente prenotarsi tramite il Numero Verde 800 027 325 o online, al sito www.epatiteb2012.it, nel quale sono fornite tutte le informazioni sulla patologia e la mappa con i Centri analisi disponibili.

L’iniziativa è promossa da quattro società scientifiche: AISF, Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, SIGE, Società Italiana di Gastroenterologia, SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), con il supporto di FederANISAP, Federazione Nazionale delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private e il contributo incondizionato di Bristol-Myers Squibb.

Due gli obiettivi della campagna: incrementare nella popolazione la consapevolezza della malattia e dei fattori di rischio di contagio, e incentivare l’esecuzione del test tra le categorie a rischio, coinvolgendo anche la popolazione migrante residente in Italia, proveniente da Paesi in cui tuttora non esiste l’obbligo del vaccino. Oltre 700 mila persone in Italia sono affette da epatite B cronica: di queste, almeno la metà non sa di aver contratto l’infezione. Il virus dell’epatite B (HBV) è 100 volte più contagioso dell’HIV ed in grado di sopravvivere fuori dall’organismo, rimanendo infettivo, per almeno 7 giorni. La maggior parte dei contagi avviene mediante rapporti sessuali non protetti o scambio di siringhe o aghi contaminati, ma anche attraverso la condivisione con persone con epatite B di spazzolini da denti o rasoi e con l’utilizzo di strumenti non sterilizzati per piercing e tatuaggi.

Vaccinazione, test e conoscenza dei fattori di rischio permettono di arginare il contagio. «La vaccinazione, la presenza di terapie efficaci che inibiscono la replicazione del virus, il miglioramento delle condizioni igieniche e sanitarie sono fattori che hanno determinato in Italia un abbassamento drastico della prevalenza da infezione da HBV», dichiara Paolo Caraceni, Segretario AISF, Associazione Italiana per lo Studio del Fegato «da zona ad alta endemia, l’Italia è diventata regione a bassa endemia, con una prevalenza di portatori del virus, cioè, inferiore al 2%, concentrata nelle fasce d’età over 30-40»

Nell’80% dei casi l’infezione si risolve spontaneamente ma in circa il 20% dei casi evolve in una forma cronica estremamente pericolosa e che comporta un rischio maggiore del 15-20% di morire prematuramente per cirrosi ed epatocarcinoma.

L’opportunità di usufruire del test gratuito sarà portata alla conoscenza anche dei cittadini stranieri residenti in Italia, in particolare quelli provenienti dall’Est Europa: la Campagna, infatti, parlerà inglese, rumeno, albanese, ucraino e polacco, oltre all’italiano. Si stima che i portatori del virus di origine non italiana siano circa 300.000: persone non trattate, provenienti da zone ad alta endemia come Europa orientale, Africa sub-sahariana e Cina, portatori del virus cosiddetto “selvaggio” (wild type).

La presenza del virus dell’epatite B viene accertata attraverso un semplice esame del sangue, che può essere eseguito a digiuno o anche a stomaco pieno, e che serve a ricercare il “marcatore” dell’infezione, l’HBsAg (Hepatitis B surface Antigen): si tratta dell’antigene di superficie dell’epatite B, anche conosciuto come antigene Australia.
















Ultime notizie