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Nasce a Modena un centro per la cooperazione con la Cina

Anche i territori di Modena e Reggio Emilia scoprono il fascino dell’Oriente e danno vita ad un organismo impegnato a costruire più solidi rapporti con la Cina: si chiamerà <Associazione Progetto Cina>. Ne sono protagonisti e fondatori l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, il Comune di Modena, la Provincia di Reggio Emilia, Confindustria di Modena e l’Assindustria di Reggio E. e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. In un secondo momento è prevista l’adesione di altri partner come l’Assessorato alla Scuola, Formazione, Università e Ricerca della Regione Emilia Romagna ed il Comune di Reggio Emilia.

“L’Oriente è un’area del mondo in grande espansione dal punto di vista economico e tecnologico ed è oggi in grado di esprimere notevoli potenzialità anche sul terreno della formazione, a livello universitario, di nuovi dirigenti e nuovi quadri – osserva il Sindaco di Modena Giorgio Pighi -. La nascita di un centro per la cooperazione con la Cina potrà consentire un proficuo scambio tra culture ed esperienze e aprire al territorio modenese prospettive interessanti soprattutto nei settori della meccanica e dell’agroalimentare. La capacità innovativa e la lungimiranza dei nostri imprenditori e del nostro Ateneo si confermano punti di forza in grado di valorizzare le eccellenze della città e dell’economia locale”.

L’associazione, che nasce sul modello del Collegio di Cina di Bologna, fondato nel 2005, intende promuovere le relazioni con la Cina sul terreno della formazione, della ricerca, della cultura e dello sviluppo d’impresa.

“Attraverso questo accordo di collaborazione – commenta il Rettore prof. Aldo Tomasi – ci proponiamo di dare più solide basi alle ambizioni di internazionalizzazione del nostro Ateneo e dei territori di riferimento, ma anche di dare strategicità alle tante iniziative avviate con questo Paese. Mi auguro che la nascita dell’Associazione possa quindi facilitare e incrementare le opportunità di scambio con uno dei Paesi protagonisti della scena economica internazionale. Abbiamo trovato interlocutori attenti in molte delle istituzioni che partecipano a questo progetto, prima di tutto nel mondo imprenditoriale che ha ben compreso il ruolo che può giocare in questa partita il mondo accademico, da sempre volano di tante novità non solo nel campo della conoscenza, ma anche in quello industriale e tecnologico”.

Gli obiettivi che si pone l’<Associazione Progetto Cina> sono numerosi ed ambiziosi: promuovere lo scambio di studenti e ricercatori tra UNIMORE e alcune prestigiose realtà accademiche cinesi; favorire la realizzazione di progetti formativi e di ricerca congiunti, nonché i tirocini formativi degli studenti dell’Ateneo modenese-reggiano presso le aziende italiane presenti in Cina e di studenti cinesi presso le aziende del territorio; sviluppare, in collaborazione con il sistema delle imprese, progetti formativi per l’internazionalizzazione del sistema produttivo locale; accrescere la cooperazione industriale tra imprese italiane e cinesi; diffondere la conoscenza della cultura e della società cinese ed incrementare gli scambi culturali.

“La globalizzazione – ha affermato il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena prof. Andrea Landi – ha ridisegnato in pochi anni gli equilibri geopolitici del pianeta. Paesi che ancora 20 anni fa venivano considerati emergenti oggi sono potenze industriali di prima grandezza che competono alla pari con Europa e Stati Uniti. Prima fra tutte la Cina. Promuovere azioni di cooperazione nel campo della ricerca, della formazione, della cultura e nello sviluppo d’impresa con quel grande Paese diventa quindi fondamentale per una realtà industriale avanzata come Modena. E’ con questa convinzione che la Fondazione Cassa di Risparmio ha aderito all’Associazione Progetto Cina promossa dall’Università di Modena e Reggio. Un’iniziativa che contribuirà ad accentuare l’apertura internazionale della nostra città offrendo interessanti prospettive di formazione e di stage per studenti cinesi presso le nostre strutture di ricerca e le imprese; così come saranno offerte opportunità per i nostri studenti di intraprendere percorsi formativi e di lavoro presso istituzioni e imprese localizzate in Cina. In prospettiva, un contributo significativo a questo progetto potrà venire dal Centro linguistico per l’internazionalizzazione che avrà sede nell’ex-ospedale Sant’Agostino, una volta che l’edificio sarà recuperato e trasformato in grande Polo culturale della città”.

L’Associazione nasce sulla spinta della volontà dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che negli ultimi anni, grazie alla sua opera di internazionalizzazione, ha siglato numerosi accordi con università cinesi con l’avvio di collaborazioni nel campo della didattica e della ricerca, partecipa all’accordo RER- Tongji University per la promozione e la diffusione dell’innovazione tecnologica chiedo, partecipa altresì all’associazione UNI-Italia, una fondazione che favorisce la collaborazione universitaria tra l’Italia e la Cina, offre corsi di lingua cinese agli studenti interessati a conoscere il mandarino, è sede di corsi di lingua italiana per gli studenti che arrivano nel nostro Paese attraverso il programma Marco Polo e Marco Polo Turandot ed è parte attiva nella promozione tesa all’apertura dell’Istituto Confucio a Reggio Emilia.

Tutto ciò ha favorito l’incremento degli iscritti orientali all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che ha visto aumentare gli studenti cinesi da 19 nel 2007/2008 ai 74 del 2011/2012 con un incremento superiore al 300%, soprattutto determinato non solo dall’ingresso all’università di figli di cinesi immigrati, ma anche dalla maggiore presenza di giovani provenienti a seguito di scambi che sono passati da 1 nell’anno accademico 2007/208 ai 39 di questo anno accademico.

 

“La Cina – afferma il Delegato ai rapporti internazionali dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Sergio Paba – è da diversi anni al centro delle politiche di internazionalizzazione del nostro Ateneo. E’ un paese di indubbia importanza economica e di crescente peso politico e culturale e possiede un ottimo sistema universitario e della ricerca. La costituzione dell’<Associazione Progetto Cina> consente un deciso salto di qualità del nostro impegno in Cina. E’ un progetto al quale abbiamo lavorato a lungo e da cui ci aspettiamo molto. Ci aspettiamo un aumento sensibile del numero e della qualità degli studenti cinesi che intendono formarsi nel nostro Ateneo, un aumento nelle opportunità di collaborazione nella ricerca tra i nostri dipartimenti e prestigiose università cinesi, la possibilità di sviluppare progetti formativi congiunti, un deciso incremento delle opportunità di studio e di tirocinio per i nostri studenti in Cina.Ci aspettiamo, soprattutto attraverso la collaborazione con gli enti territoriali e le associazioni di imprese, di allargare sensibilmente il ventaglio di attività che riguardano la Cina a vantaggio non solo dell’Università, ma del sistema delle imprese e dell’intero territorio di riferimento”.

Ogni associato concorrerà alla costituzione di un fondo per assicurare la realizzazione dei programmi definiti ed il raggiungimento degli obiettivi attesi.

“Con questo progetto – dichiara l’ing. Pietro Ferrari, Presidente di Confindustria Modena -vogliamo rafforzare le relazioni tra la Cina e il nostro Paese nel campo della formazione, della ricerca, della cultura e dello sviluppo di impresa, promuovendo lo scambio di studenti, ricercatori e di know-how tra i due Paesi. L’associazione favorirà la realizzazione di progetti formativi e di ricerca congiunti, in particolare verranno organizzati tirocini formativi degli studenti dell’Ateneo modenese-reggiano presso aziende italiane presenti in Cina e di studenti cinesi presso aziende del nostro territorio per diffondere la conoscenza della cultura cinese e incrementare, al contempo, gli scambi culturali tra i due Paesi. Oggi la Cina rappresenta la prima potenza economica al mondo, un mercato in continuo sviluppo e un’importante opportunità di crescita economica per le nostre imprese; basti pensare che nel 2011 le esportazioni tra Modena e il Paese asiatico sono raddoppiate rispetto al 2009, superando i duecento milioni di euro. Con questo accordo siamo certi di poter dare un ulteriore impulso all’attività di promozione all’internazionalizzazione che da tempo Confindustria Modena porta avanti in favore delle imprese. Senza tralasciare che la costituzione di questa associazione rappresenta un esempio concreto della capacità di <fare rete> tra Confindustria Modena e Associazione Industriali di Reggio Emilia, per il raggiungimento di obiettivi condivisi quali la cooperazione industriale tra imprese italiane e cinesi, e lo sviluppo di progetti formativi per l’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo locale”.

Parole altrettanto entusiaste per il Progetto sono state espresse dal Presidente Associazione Industriali di Reggio Emilia dott. Stefano Landi, che ha dichiarato: “La proiezione internazionale rappresenta un punto di forza dell’economia provinciale: Reggio Emilia è infatti la 4° provincia italiana per valore percentuale delle esportazioni sulla produzione. Inoltre, una nostra recente ricerca ha evidenziato l’internazionalizzazione come una delle variabili fondamentali per lo sviluppo futuro del sistema locale. Sono numerose le medie imprese reggiane che trainano questo processo evolutivo, ma sono anche moltissime quelle, soprattutto medie e piccole, che hanno enormi margini di crescita sui mercati internazionali. Per tali ragioni giudichiamo positivamente questa iniziativa che intende favorire scambi culturali, soprattutto di carattere formativo e di ricerca, con un grande Paese come la Cina, di grande prospettiva ma già ora un player globale di primo livello. Le risorse umane e la competitività dei territori, inoltre, saranno la leva dell’economia del futuro e dunque la collaborazione tra Atenei, istituzioni e rappresentanze imprenditoriali è un passo strategico fondamentale. Questo progetto potrà acquisire ancora più incisività per le nostre imprese se saprà consolidare una collaborazione operativa che possa aprire le porte ad una integrazione forte e duratura”.

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