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Giglio, trovato hard disk di bordo con video Gabrielli: “Contaminazione già avvenuta”

(Adnkronos/Ign) – La Costa Concordia ha smesso di muoversi e i responsabili dei soccorsi hanno deciso che le ricerche dei dispersi nel naufragio possono andare avanti. I palombari questa mattina hanno piazzato altre microcariche di esplosivo per aprire varchi nel relitto della nave. I sommozzatori e gli speleosub hanno potuto cosi’ ispezionare anche altre parti sommerse della nave finora non raggiunte.Proprio dopo poche ore, i sub hanno recuperato l’hard disk di bordo che contiene le immagini registrate dalle telecamere della nave. Il supporto contiene i video di telecamere che inquadravano varie parti della nave, tra cui la plancia di comando. Un elemento fondamentale ai fini delle indagini in quanto il supporto informatico contiene i video di telecamere che inquadravano varie parti della nave, tra cui la plancia di comando: si potra’ ricostruire cosi’ dov’era il comandante Francesco Schettino al momento del naufragio.

L’hard disk e’ stato affidato a degli specialisti, che stanno verificando se i dati sono sempre leggibili. Altre parti del Vdr (il sistema di registrazione definito ‘scatola nera’ e fondamentale proprio ai fini dell’indagine) devono essere invece ancora recuperate dai sub nel relitto. Ieri l’avvocato del comandante, Bruno Leporatti, riferendosi alla scatola nera, ha detto: ”La verita’ sta li’, e’ tutto registrato”.Per quanto riguarda Schettino, oggi la Procura di Grosseto ha depositato al Tribunale del Riesame di Firenze il ricorso contro la decisione del gip Valeria Montesarchio che ha concesso gli arresti domiciliari al comandante della Costa Concordia, rifiutando di confermare la misura di custodia cautelare in carcere. La Procura di Grosseto chiede invece che il comandante torni in carcere perche’, come spiegato nei giorni scorsi dal procuratore capo Francesco Verusio, c’e’ il timore dei magistrati che Schettino possa fuggire o anche inquinare le prove. La difesa del comandante, a sua volta, sta preparando un ricorso sempre al Tribunale del Riesame, ma per chiedere la revoca degli arresti domiciliari, perche’ -come gia’ spiegato dal legale di Schettino, non sussistono le condizioni per la misura restrittiva.Sempre sul fronte dell’inchiesta, gli inquirenti stanno verificando se fosse attivo effettivamente l’Ais della Capitaneria di Porto di Livorno, ovvero il sistema di rilevamento satellitare, la sera del naufragio all’isola del Giglio. Sul ‘brogliaccio’ del ”cronologico degli eventi accaduti il 13 e 14 gennaio 2012”, il capo turno alle 22 scrive: ”Tutto regolare”. E alle 22.06 scrive di essere stato contattato dai carabinieri di Prato, perche’ la figlia di una passeggera riferisce che la mamma le ha riferito di problemi a bordo della Costa Concordia. Ma ”al momento non abbiamo segnalazioni di nave in difficolta”’, scrive sul brogliaccio sempre alle 22.06 il capo turno della Capitaneria di Porto di Livorno. Questi dati verranno ora confrontati con le affermazioni del capitano di vascello Nerio Busdraghi, del Comando generale delle Capitanerie di Porto, che ieri pomeriggio ha incontrato i pm della Procura di Grosseto: ”L’operatore della Capitaneria di Porto di Livorno – ha detto Busdraghi – quella sera ha notato qualcosa di anomalo nella rotta della nave e lo ha prontamente segnalato”.

Gli inquirenti vogliono capire come mai alle 22 del 13 gennaio veniva segnalato ”tutto regolare”, mentre alle 21.40 c’era stato l’impatto.Intanto è sempre corsa contro il tempo per scongiurare il disastro ambientale. Gia’ oggi potrebbero cominciare le operazioni preparatorie per lo svuotamento dei serbatoi dalle 2300 tonnellate di carburante: un’operazione complessa gestita dalla societa’ specializzata Smit Salvage. In via cautelativa sono gia’ state disposte in acqua le panne anti-inquinamento.Dopo che il Consiglio dei ministri di ieri sera ha deliberato lo stato d’emergenza per il naufragio della Concordia, questa mattina all’isola del Giglio è arrivato il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, nominato commissario delegato per l’emergenza. ”Le ricerche dei dispersi nel naufragio continueranno” ha assicurato Gabrielli, facendo il punto sull’emergenza all’isola del Giglio. La nave Costa Concordia, ”non sta avendo particolare stress, e’ abbastanza stabile”, ha aggiunto il capo della Protezione civile.Contemporaneamente alla ricerca dei dispersi, però, ha sottolineato Gabrielli, occorre “prevenire il disastro ambientale”. Partendo da un dato di fatto: “la contaminazione dell’ambiente e’ gia’ avvenuta”. Gabrielli ha spiegato infatti che “noi siamo concentrati su quelle 2.400 tonnellate di carburante, ma non dobbiamo dimenticare che in quella nave ci sono olii, solventi, detersivi, tutte cose -ha aggiunto il capo della Protezione civile – che servono su una ‘cittadina’ di 4.000 abitanti”.Gabrielli punta infine il dito anche contro alcuni “problemi che abbiamo avuto sotto il profilo dell’informazione” e annuncia: “Da oggi la struttura che opera all’Isola del Giglio per l’emergenza legata al naufragio della Costa Concordia parlera’ con una sola voce. Ho pregato le varie strutture di non far permanere sull’isola nessun portavoce. Questo non significa pensiero unico – ha concluso il capo della Protezione Civile – ma vuol dire rendere un servizio in termini di informazione corretta”.Sul fronte dei risarcimenti infine, cominciano a muoversi anche gli stranieri. Entro mercoledi’ a Miami verrà presentata la class action che il Codacons e due studi legali Usa intendono avviare contro Costa Crociere, secondo quanto ha riferito Mitchell Proner, legale dello studio Proner & Proner. Alla Costa Crociere, proprieta’ dell’americana Carnival Group, verra’ richiesta quale indennizzo per ciascun passeggero una somma a partire da 160mila dollari.
















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