La campagna denominata “L’Italia sono anch’io”, promossa dal Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, si propone, attraverso la presentazione di due leggi di iniziativa popolare, di realizzare due principali obiettivi: modificare la legge attuale sul conferimento della cittadinanza italiana, estendendola, automaticamente, a tutti i figli degli immigrati extracomunitari nati in Italia; concedere il diritto di voto ai lavoratori stranieri regolari residenti da cinque anni sul territorio italiano. Una delle due leggi di iniziativa popolare propone inoltre di ridurre, da 10 a 6 anni, i tempi previsti per l’ottenimento della cittadinanza.
Resto dell’opinione che “L’Italia sono anch’io” sia una iniziativa demagogica e strumentale e che l’attuale normativa, in materia di ottenimento della cittadinanza italiana, sia equilibrata e giusta e quindi non necessiti di alcuna modifica.
Ciò premesso, nonostante non condivida in alcun modo la campagna promossa da Delrio, intendo esprimergli la mia personale solidarietà per le minacce ricevute, via internet, da un gruppo neonazista. Esprimo altresì la mia ferma condanna nei confronti degli autori delle minacce e nei confronti di ogni forma di intolleranza razziale. Il dissenso non si esprime con le minacce, ne’ con le intimidazioni, ma con la critica politica espressa in forma civile.
Attenzione però a non strumentalizzare politicamente questo deprecabile episodio, ponendolo sullo stesso piano delle legittime critiche politiche rivolte al Sindaco Delrio e alla sua campagna denominata “L’Italia sono anch’io; attenti cioè a non criminalizzare il dissenso politico, secondo una prassi molto diffusa nel mondo comunista.
Infine vorrei osservare che purtroppo anch’io in passato sono stato minacciato, tramite un sito internet, da un gruppo vicino alle Brigate Rosse e all’estrema sinistra, ma in quella occasione non ho ricevuto nessuna solidarietà dal Pd, ne’ alcuna parola di condanna fu pronunciata.
(Fabio Filippi)
