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Reggio: sabato la presentazione del libro ‘Discofili. Uomini e canzoni’ di Vincenzo Cavallarin

«E se i dischi conservati gelosamente negli scaffali dei nostri appartamenti potessero prendere la parola per una sera, cosa direbbero di noi?». E’ la domanda di fondo «Discofili. Uomini e canzoni» il libro di Vincenzo Cavallarin che sarà presentato dall’autore, intervistato da Adriano Arati, il prossimo sabato 26 novembre alle 18 da Tosi dischi (in via Emilia S. Pietro 57/c).

Per rispondere alla domanda Cavallarin, giornalista e addetto stampa del comitato Arci di Reggio Emilia, ha raccolto sette interviste in cui le personali scelte musicali di ascoltatori speciali come Frankie Hi-Nrg Mc, Bruno Gambarotta, Franco Fabbri, Edmondo Berselli, Michele Lupi, Giovanni Sollima e Violante Placido diventano occasione per raccontare le proprie esperienze d’ascolto. Le canzoni proposte fanno magicamente esplodere il loro potenziale e diventano occasioni per una narrazione in prima persona in cui emergono frammenti di vita personale e collettiva, proprio perché i prodotti del mercato discografico spesso segnano le epoche e ne ritraggono i gusti.

Il libro realizzato con la collaborazione dell’Arci di Reggio Emilia porta alla luce, un lungo percorso acustico composto da sette playlist per circa 40 brani. Brahms, Ligabue, Rossini, Bob Dylan, Lucio Battisti, i Clash, Herbie Hancock, Prince e tanti altri si alternano senza soluzioni di continuità e danno fiato ad aneddoti, intuizioni, ricordi, addirittura visioni. Il tempo della musica e quello del racconto si ritrovano in queste selezioni. «Ogni volta che ascolto “Last night a dj saved my life” mi aspetto la mattonella che si illumini. Ho scelto di fare rap perché non ho voluto fare canzoni, non so da dove si inizi. Mi sono sempre proiettato nel ritmo».

Oppure il compianto Edmondo Berselli che teorizza: «Si può pensare che le canzoni nascano come riflesso della società e quindi rispecchino usi e costumi sociali. Oppure, è questa è la mia idea, che le canzoni siano un acceleratore del cambiamento».

Nel libro affiorano così, grazie ad un linguaggio che conserva tutta la spontaneità dell’intervista, la passione per la musica ma anche e soprattutto i mille approcci differenti e personalissimi con l’ascolto.

In questo percorso acustico esperti e meno esperti di musica salgono in consolle sfidando se stessi perché arrivare a selezionare un pugno di canzoni significa fare i conti con la propria storia, perché al centro di ogni playlist di Discofili c’è una persona che ha pensato di condividere con altri la propria musica e che questa gli consentisse un racconto.

Il libro di Cavallarin nasce tra le mura del Maffia, il circolo Arci reggiano oggi attivo solo virtualmente, dove i migliori dj d’Europa hanno fatto tappa per circa un decennio. Qui sono avvenute le prime interviste di Discofili e qui è nata l’idea che ha portato oggi alla scrittura di questo libro. Di quel circolo Arci e delle centinaia di serate che spesso anticipavano i tempi in un asse ideale che unisce Londra e Reggio Emilia, nelle pagine di Discofili, rimane un certo senso di libertà e la grande curiosità per ciò che la musica può mettere in giro. A noi, in attesa di una versione elettronica, un e-book, non resta che leggere e ascoltare, seduti comodamente in poltrona con un pc collegato a YouTube – come consiglia l’autore – o utilizzando il buon vecchio giradischi.
















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