(Adnkronos/Ign) – Il rendiconto dello Stato passa alla Camera con 308 sì, un astenuto e 321 non votanti. Le opposizioni non hanno partecipato allo scrutinio. Il deputato del Pdl Gennaro Malgieri non ha votato per un ritardo. ”Non c’è alcun retroscena – ha spiegato all’ADNKRONOS -. Semplicemente non ho fatto in tempo a raggiungere la postazione e votare. Ho dichiarato e fatto mettere a verbale che avrei votato a favore”. ”Stavo rientrando in Aula dopo aver preso una medicina”, ha aggiunto. Unico astenuto Franco Stradella, sempre del Pdl.
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani , prendendo la parola in aula alla Camera, ha commentato: il voto di oggi “certifica che la maggioranza non c’è più”. “Io non oso credere – ha detto rivolto a Berlusconi – che lei non faccia questo passo e sia chiaro che se lei non lo dovesse fare le opposizioni valuteranno mosse ulteriori”. Ora la parola spetta al presidente Giorgio Napolitano, “noi – ha sottolineato il segretario del Pd – faremo la nostra parte per il Paese”.A conclusione della seduta, Silvio Berlusconi è rimasto seduto al suo posto a controllare i tabulati del voto di qualche minuto prima. Poi ha incontrato nella sala del governo di Montecitorio il leader della Lega Umberto Bossi. Nella sala sono arrivati anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, lo stato maggiore del Pdl e i capigruppo della Lega di Camera e Senato, Marco Reguzzoni e Federico Bricolo.
Il premier, parlando con alcuni parlamentari del Pdl prima di lasciare la Camera, avrebbe detto: ”E’ chiaro ed evidente che c’è un problema di numeri, ora serve subito una riflessione per decidere sul da farsi”. Il presidente del Consiglio, dopo la riunione di maggioranza alla Camera, è giunto a Palazzo Chigi dove si trova insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Alla riunione è arrivato anche Bossi, che, lasciando Montecitorio, ai cronisti che gli chiedevano se Berlusconi dovesse rassegnare le dimissioni ha risposto: “Vado a parlarci”. Prima del voto, il leader della Lega aveva riferito di aver chiesto al premier ”un passo laterale”. E alla domanda se i leghisti spingessero per l’indicazione di Angelino Alfano come successore a Palazzo Chigi, il ministro delle Riforme aveva replicato: “Sennò chi mettiamo, il segretario del Pd?”.Nella sede del governo sono presenti oltre a Bossi e Letta, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il segretario del Pdl Angelino Alfano, il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto e l’avv. Niccolò Ghedini. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, dopo il voto sul rendiconto, ha dichiarato: ”Sicuramente il presidente Berlusconi parlerà con il presidente della Repubblica. Nessuno sottovaluta il voto di oggi”.