Talloncini colorati, gettoni e documenti non fiscali al posto degli scontrini, incassi totalmente in nero, guardaroba traboccanti di abiti non battuti alla cassa, lavoratori in nero e finte associazioni, baristi e cameriere che lavorano gratis per una sera. Sono queste le “maschere” dell’illegalità indossate per evadere il fisco, scoperte da Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna e SIAE con l’operazione Halloween II.
A Bologna, un locale ha omesso 264 scontrini sugli abiti depositati al guardaroba, per un ricavo non contabilizzato di quasi 800 euro: un peccato “veniale” se confrontato con i 6mila euro di incassi non registrati (su 13mila euro incassati, solo 7mila euro sono stati regolarmente registrati). Una voglia di “evasione” che ha contagiato anche un’altra discoteca cittadina, per la quale il confronto tra l’incasso effettivo e quello scontrinato non lascia dubbi: su 3.300 euro presenti in cassa al momento della chiusura, solo 1.700 sono stati regolarmente registrati.