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“Il giocoscopio” in corso a Bologna lancia un concorso di creatività per bambini e famiglie

Una scatola di scarpe, una bottiglia di plastica, delle cannucce, un vasetto dello yogurt, un sacchetto di plastica e tanta fantasia. Non serve altro per partecipare al concorso “Il gioco inventato da me”, ideato dalla Fondazione Gualandi in occasione della mostra-laboratorio “Il giocoscopio” in corso a Bologna negli spazi dell’ex cinema Splendor (via Nosadella 51/b).

Inaugurata lo scorso 7 ottobre, la mostra ha già raccolto 675 visitatori (dato aggiornato a domenica 16 ottobre). Molte le classi delle scuole materne ed elementari, non solo di Bologna, e tante le famiglie, con i papà particolarmente entusiasti di poter rigiocare con i giochi di una volta. Con il concorso la Fondazione Gualandi chiede ora a piccoli e adulti di mettersi alla prova. “Ai bambini che hanno visto i giochi alla mostra, ai loro amici e alle famiglie – dice Adele Messieri della Fondazione Gualandi – lanciamo la sfida di inventare e costruire un gioco nuovo, utilizzando quei cinque materiali presenti in tutte le case”.

Il gioco va portato in via Nosadella entro sabato 22 ottobre, indicandone titolo e spiegazione. Il più divertente sarà premiato, mercoledì 26 ottobre alle ore 18.00, nella giornata di chiusura della mostra. In palio una giornata a Ravenna (pranzo e biglietto del treno per due persone), con ingresso al Museo del giocattolo presso il centro “La lucertola”, la partecipazione a un laboratorio didattico, un gioco artigianale costruito dal mastro giocattolaio Roberto Papetti e una copia del suo libro “Tintinnabula”.

La mostra “Il giocoscopio” presenta 45 giocattoli realizzati a mano con oggetti di scarto da Roberto Papetti. Ci sono alianti in compensato, fucili a elastico e “spara-maccheroni”, “barattoli-cagnolini” che si muovono da soli, auto a molla, trottole, catapulte a cucchiaio e strumenti musicali fatti con canne, tubi di plastica e cartoncini. Giochi della tradizione, italiana e non solo, che i bambini possono toccare, smontare e ricostruire (e poi portare a casa), utilizzando i materiali messi a disposizione nel laboratorio e seguendo i consigli degli educatori.

Tra i visitatori che in questi giorni hanno riempito nuovamente la sala dell’ex cinema Splendor, non ci sono stati solo under 10, ma anche molti over 14 come i 66 studenti del primo anno del corso in grafica dell’Istituto Aldrovandi-Rubbiani (che in una gara di creatività hanno inventato nuovi giochi, nuovi nomi e nuovi modi di presentarli). E poi tanti adulti, insegnanti ed educatori: famiglie di disabili sono arrivate da Padova e da Livorno, da Bolzanoun gruppo di universitari di Scienze della formazione.

Ma i più contenti, naturalmente, sono i bambini, che già dalla prima giornata di apertura hanno invaso l’ex cinema Splendor, lasciandosi conquistare da una mostra-laboratorio in cui gioco, magia e scienza vanno a braccetto. “Là dentro ci sono delle cose magiche!”, è infatti il commento all’uscita di un piccolo di 6 anni: “Se ti metti una cosa sul dito sta in equilibrio, se chiami la ‘scatola cagnolino’ torna indietro! Io l’ho chiamata ed è tornata da me!”. A una bimba è invece piaciuto tutto, “anche quei giocattoli seduti lì che non fanno niente”, mentre un altro nel laboratorio si è costruito “un fischietto per metterlo dentro l’orecchio della nonna perché così mi sente”.

E se qualcuno si è immaginato un razzo che “funziona con dei fuocherelli che quando si accendono gli fanno fare svuuuuum fino al cielo” e un altro si è chiesto “perché la ‘macchina forma tornado’ li forma solo quando pare a lei”, c’è chi si è limitato a giocare, perché tanto “questi giocattoli li ha inventati tutti il mio papà che fa il tecnico dei rubinetti”.

La mostra-laboratorio “Il giocoscopio” è aperta alle scuole tutti i giorni, su prenotazione. Per le famiglie e per quanti vorranno giocare, le giornate d’apertura sono il mercoledì (dalle ore 16.00 alle 19.00) e il sabato (dalle ore 10.00 alle 17.30). Domenica solo per gruppi, su prenotazione. Ingresso 5 euro, sconti per le famiglie.

Per informazioni e prenotazioni: Fondazione Gualandi, tel. 051 6446656, sms 345 6994489, e-mail iniziative@fondazionegualandi.it

















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